Era detenuto in carcere dal sei luglio del 2018. Oltre un anno rinchiuso tra le mura del carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Concessi i domiciliari
LONGOBUCCO (CS) – Il maresciallo della Forestale Carmine Greco torna a casa. I giudici del Tribunale della Libertà di Catanzaro hanno accolto l’istanza della difesa, rappresentata dagli avvocati Antonio Quintieri e Franco Sammarco del foro di Cosenza, concedendo gli arresti domiciliari. Già nel primo pomeriggio di oggi il maresciallo ha atteso che si aprissero le porte del carcere per far rientro a Longobucco. Il maresciallo ex comandante della stazione di Cava – Melis, frazione del comune di Longobucco, è imputato dei reati di associazione mafiosa, rivelazione del segreto istruttorio, omissioni d’atti di ufficio e favoreggiamento, reati aggravati dal metodo mafioso. Un primo riesame riqualificò l’accusa di associazione mafiosa in concorso esterno.
Greco, dovrà comparire davanti al Tribunale di Crotone in composizione collegiale a settembre prossimo. Per gli inquirenti il maresciallo avrebbe favorito la ditta Spadafora, ditta di taglio boschivo, considerata vicina al clan Farao Marincola di Cirò. Costola della maxi inchiesta Stige in cui sono coinvolte 188 persone tra rito ordinario ed abbreviato ritenute intranee o sodali alla cosca cirotana