La Procura di Castrovillari ha aperto un fascicolo d’indagine per accertare la conformità dei dispositivi di accertamento della velocità
CASTROVILLARI (CS) – Le pagine di Quicosenza in diverse occasioni hanno segnalato il particolare ‘caso’ della presenza di autovelox lungo la statale 106 jonica, sospetti e raccolto decine di segnalazioni di utenti che avrebbero ricevuto numerose contravvenzioni per aver superato il limite di velocità di un solo km/h. Oggi si apprende che la procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un’inchiesta sulla regolarità degli impianti autovelox installati nei territori di diversi Comuni dell’alto Jonio cosentino, lungo la strada statale 106.
I comuni finiti nel mirino delle indagini sarebbero quelli di Cassano allo Ionio (Sibari), Villapiana, Trebisacce. I sospetti sono legati non solo alla modalità con la quale sono stati tarati ma anche legati alcuni comuni hanno personale della polizia municipale impiegato per diverso tempo in questa attività. Sembrerebbe dunque che quegli autovelox non siano stati installati con l’obiettivo di migliorare e garantire la sicurezza stradale, ma con ben altri scopi, ed in primo luogo quello di fare cassa. Le indagini sono partite dopo una serie di esposti arrivati in Procura e l’attività di indagine è partita subito dopo il periodo di Natale.
“Temiamo che questi impianti siano stati montati non proprio per la sicurezza, ma piuttosto per fare cassa” dice il procuratore capo Eugenio Facciolla, interpellato al riguardo. “L’indagine – conferma il magistrato – è in corso, stiamo verificando l’appropriatezza tecnica, la conformità e anche il posizionamento degli impianti e naturalmente anche tutto ciò che porta, appunto, il denaro alle casse dei Comuni interessati”.
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