Carabinieri di Scalea arrestano il “boss della montagna”. Taglieggiava gli imprenditori

L’arresto è avvenuto a Santa Domenica Talao da parte dei militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Scalea

 

SANTA DOMENICA TALAO (CS) – Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. distrettuale presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Dda è stata eseguita a carico di Giuseppe Bloise per due distinti episodi di estorsione e tentata estorsione, aggravati dall’impiego del metodo mafioso. Vittime le imprese appaltatrici di lavori pubblici eseguiti nel comune di Santa Domenica Talao. Le indagini sono state avviate in seguito alle denunce presentate dagli imprenditori taglieggiati e, già nel mese di settembre 2018, avevano portato all’arresto in flagranza del delitto di estorsione aggravata dal metodo mafioso di Pasquale Forestieri e Lorenzo Pandolfi.

Le investigazioni dei militari di Scalea hanno dimostrato che l’ideazione, la promozione, la direzione ed il coordinamento delle attività estorsive sul territorio di Santa Domenica Talao venivano attuate da Giuseppe Bloise il quale, al fine di affermare il potere criminale sul territorio ed assumere il controllo delle attività economiche, si avvaleva di alcuni soggetti al suo servizio, impiegati per l’esecuzione materiale degli atti delittuosi. Le indagini hanno fatto emergere che i soggetti a lui legati, dopo aver compiuto atti intimidatori in danno delle imprese appaltatrici di lavori pubblici operanti in zona, avvicinavano i responsabili delle stesse avanzando richieste di cospicue somme di denaro.

L’estorsione e la consegna di denaro organizzata dai carabinieri

In particolare, nel mese di settembre 2018, in seguito alla denuncia di un imprenditore, i carabinieri di Scalea avevano organizzato una consegna controllata ed operando costantemente a tutela della sicurezza della vittima, erano riusciti subito dopo la consegna del denaro, a bloccare e trarre in arresto, nella flagranza di reato, gli estorsori. La successiva attività investigativa ha permesso di acquisire numerosi elementi di prova per affermare che il mandante della richiesta estorsiva era proprio Bloise, il quale già mesi prima aveva avvicinato personalmente un altro imprenditore impegnato in lavori pubblici, avanzando analoga richiesta illecita.

Le risultanze dell’attività investigativa hanno confermato la contiguità ad acclarati contesti di criminalità organizzata del boss, già emersi nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “Overloading”, sviluppata nel 2010 in collaborazione con i carabinieri di Paola ed il Goa della G.d.F. di Catanzaro, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro. L’operazione ha visto impiegato un nutrito dispositivo di Carabinieri che, bloccato Bloise, hanno proseguito nell’esecuzione di perquisizioni locali e in un accurato controllo di tutte le zone impervie da lui frequentate.

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