“Mi sono trovato incredibilmente oggetto di un provvedimento di dimora obbligatoria in un procedimento con accuse che respingo a 360°”
SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Mario Oliverio, il presidente della Regione Calabria, che da questa mattina è confinato nel comune dove risiede, San Giovanni in Fiore, respinge ogni accusa ed è un fiume in piena. Spiega che quell’appalto in particolare, relativo agli impianti di risalita di Lorica, non è della Regione, e di non aver mai avuto rapporti con Barbieri se non in occasione di un sopralluogo, quando quella struttura rischiava di rimanere una cattedrale nel deserto.
“Ho sempre improntato il mio impegno nella lotta alla criminalità organizzata, alla mafia, alla ‘ndrangheta, e per l’affermazione dei valori di legalità e trasparenza. Tra l’altro quella gara per l’opera pubblica, quella dell’impianto di Lorica, che è oggetto di questo procedimento, è stata fatta prima che io arrivassi alla guida della Regione e non dalla Regione, ma da un Comune”.
“Anche successivamente – spiega Oliverio – i finanziamenti accordati sono stati finalizzati al completamento dell’opera, in una fase nella quale l’impresa, era già stata oggetto di provvedimenti interdittivi da parte della Procura, e quindi con un’interlocuzione con un amministratore nominato dalla stessa Procura per portare a completamento l’opera che altrimenti sarebbe stata in balia delle onde. Altrimenti sarebbe stato un investimento milionario buttato nel deserto come tanti nel Mezzogiorno. Ed io ho anzi apprezzato l’atteggiamento della Procura che in quel momento ha nominato un amministratore giudiziario che ha interloquito con gli uffici della Regione”.
“L’opera è stata completata, attivata lo scorso anno e quest’anno gli impianti andranno in attività. Non capisco qual’è la responsabilità del sottoscritto; non è stata la Regione a fare la gara, non sono stato io ad indire la gara quando è stata fatta, l’impresa l’ho vista solo una volta in occasione di un sopralluogo che ho fatto sugli impianti perchè mi sono preoccupato di seguire che gli investimenti andassero a buon fine“.
Un incontro con Barbieri, ad un sopralluogo sul posto
“In un’occasione ho conosciuto Barbieri ovvero in occasione di un sopralluogo. Era stato fatto un tratto dell’opera, una fase dei lavori era stata realizzata. Non lo conoscevo prima e non l’ho visto dopo, ma questo non cambia nulla. Non capisco il perchè di questo provvedimento. Quell’opera è stata portata a buon fine grazie all’amministratore nominato da quella stessa Procura che mi ha contestato questo reato di abuso di ufficio, e non di mafia, che ha comportato il provvedimento dell’obbligo di dimora”.
Sono indignato e mi batterò fino in fondo
“Io non comprendo tutto questo, sono indignato perchè credo che questo modo di procedere sia assurdo. Ho speso la mia vita per affermare la crescita nella democrazia, nella libertà e nel contrasto della criminalità di ogni tipo per affermare la legalità e i diritti delle persone. Sono indignato ed è per questo che ho annunciato lo sciopero della fame… perchè il miglior alleato della mafia sono i polveroni, sono colori i quali si erigono a paladini del contrasto alla criminalità, collocati ad ogni livello. Non ci sono paladini o divinità su questa terra e bisogna rispettare e approfondire. Bisogna valutare bene quando si assumono queste iniziative. E io mi permetto di dire che ho la coscienza a posto e ho la consapevolezza di avere speso una vita per contrastare la criminalità. Non accetto da nessuno, che possa essere infangata la mia vita, il mio impegno politico dedicato al bene comune. Solo Gesù Cristo può giudicare e mi batterò fino in fondo senza timori e fino in fondo”.