CAVALLERIZZO (CS) – Dopo la frana che colpì solo l’11,5% delle case di Cavallerizzo lasciando intatto il centro storico, la protezione civile fece credere che il paese sarebbe crollato nel termine di pochi mesi.
In ‘palio’ c’erano ben 72 milioni di euro di appalti. Era il 7 Marzo 2005, dopo dieci anni nulla è successo a Cavallerizzo, nonostante le circa 5.600 frane che si sono verificate nella sola provincia di Cosenza negli ultimi cinque anni. Nonostante ciò il paese fu evacuato e ricostruito a Pianette di Cerzeto. Nacque la new town tanto voluta da Bertolaso, senza VIA, ovvero senza alcun tipo di valutazione dell’impatto ambientale. Il nuovo sito è stato descritto come assolutamente sicuro, mentre si sa bene che non è affatto esente dal rischio frane. “Pareri allegati al progetto di delocalizzazione – sottolineano i membri dell’associazione Cavallerizzo Vive – raccomandano di tenersi lontani dal ciglio franoso e di regimare opportunamente le acque per evitare il verificarsi di fenomeni gravitativi simili a quelle che hanno colpito il vecchio abitato.
Inoltre, sono previsti per il prossimo futuro lavori presso la new town volti a mitigarne il rischio idrogeologico. Apprendiamo – scrivono in una nota – che la Giunta comunale di Cerzeto ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria a Guido Bertolaso, per aver fatto costruire la new town di Pianette di Cerzeto. Si tratta di una decisione che non ci sorprende poiché, come tutti sanno, a Cavallerizzo, c’era un alto tasso di abusivismo edilizio, di fabbricati non accatastati o accatastati solo parzialmente oppure non in possesso dei requisiti di abitabilità, fatto questo che permetteva ai proprietari di eludere la tasse sugli immobili. Ebbene, tutte queste situazioni, non sono state considerate da Bertolaso e dal suo gruppo di benefattori, così che tutte le case non in regola sono state ricostruite come se fosse tutto perfettamente regolare. Tutto questo per la gioia dei proprietari di case abusive e per la gloria di Bertolaso che ha fatto costruire loro la case a spese del contribuente”.
Ma c’è di più. Subito dopo la frana, la protezione civile dichiarò lo stato di emergenza individuando circa 120 nuclei familiari ai quali erogare un contributo, in vista della ricostruzione. Si trattava di famiglie residenti e rimaste prive di una casa. Ma poi, in base alla stessa dichiarazione di stato di emergenza, sono state costruite anche le case ai non residenti. Il numero totale delle case è salito così, incredibilmente a 260, sempre a spese del contribuente. Per giustificare la costruzione di nuovi abitati i cittadini avrebbero dovuto sottoscrivere delle richieste, ma nella new town risultano presenti abitazioni, costruite a spese del contribuente, destinate a persone che ne hanno rifiutato l’assegnazione. Gli amministratori comunali hanno subito acquisito la proprietà di queste case inspiegabilmente costruite.
Doveroso ricordare lo status attuale della new town: un processo – spiega l’associazione Cavallerizzo Vive – ha sancito in tutti i gradi di giudizio che la accertata mancanza di Valutazione di Impatto Ambientale comporta l’annullamento del verbale della conferenza dei servizi che ha approvato il progetto. Dunque la new town è senza progetto ed in questo momento è in corso un tentativo di sanatoria, peraltro assai complicato. Alla luce di tutto ciò, si è deciso di dare la cittadinanza onoraria ad un signore che ha costruito un paese, allo stato attuale, privo di progetto e realizzato in un sito franoso, solo perché ha assecondato le richieste dei furbetti locali facendo costruire tutto ciò che non era in regola. A spese del contribuente”.
Oggi alle 9.30 al Museo del Presente di Rende in occasione della ricorrenza del decennale della calamità che colpì Cerzeto si è tenuta una conferenza organizzata dall’Ordine dei Geologi della Calabria alla quale ha partecipato il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Gian Vito Graziano ed il governatore della Regione Calabria Mario Oliverio. Un convegno per fare il punto su quanto si è fatto e quanto ancora si deve fare in Calabria per mitigare il rischio idrogeologico dal titolo “Da Cavallerizzo di Cerzeto ad oggi – Dieci anni di frane in Calabria”. “Vogliamo mantenere alta l’attenzione sul rischio idrogeologico in Calabria – ha affermato Francesco Fragale, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria –. La fragilità del territorio, legata alle particolari caratteristiche geologiche ed orografiche della nostra regione, è ormai nota. Le criticità cui è soggetto il territorio pongono a serio rischio l’incolumità pubblica e finiscono per mettere in ginocchio l’economia locale. Simili scenari non si possono più tollerare. Urgono interventi politici concreti nel campo della difesa del suolo”.