SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Bracconaggio in Sila: in circa tre mesi, denunciate nove persone e sequestrati otto fucili.
Gli agenti della Polizia Provinciale di Cosenza, in servizio presso il Distaccamento di San Giovanni in Fiore, hanno denunciato due persone che avevano introdotto armi nel territorio del Parco della Sila, senza autorizzazione. In una zona interna del Parco Nazionale della Sila, situata nella località delle Tre Querce, tra Bocchigliero e San Giovanni in Fiore martedì veniva fermato un autoveicolo con a bordo due persone. Dal controllo è emerso che i due occupanti, detenevano a bordo del veicolo, due fucili cal. 12 e relative munizioni, ma erano sprovvisti di autorizzazioni, su un itinerario interno nel cuore della montagna, tra l’altro non consentito, se non in possesso di specifica autorizzazione rilasciata dall’ente Parco.
Dopo le formalità di rito, sono stati sequestrati i fucili e le munizioni. I soggetti , entrambi residenti nel cosentino, D.V. e D.G., sono invece stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Castrovillari. Dovranno ora rispondere del reato, in concorso, di introduzione di armi in modo non autorizzato all’interno del Parco Nazionale della Sila. In poco più di tre mesi, in Sila, tra i comuni di San Giovanni in Fiore, Celico e Bocchigliero, gli agenti della Polizia Provinciale in servizio al Distaccamento di San Giovanni in Fiore, hanno già individuato e deferito alle competenti procure, nove persone. Tutte sorprese in fragranza di reato e ora indagate a vario titolo per reati che vanno dall’esercizio venatorio all’interno di riserve naturali; all’introduzione non autorizzata di armi sia in parchi e sia in riserve; all’uccellagione; all’abbattimento e alla cattura di specie particolarmente protette; all’uso di richiami acustici a funzionamento elettromagnetico e altri mezzi non consentiti.
Complessivamente sono stati sequestrati 8 fucili, 273 munizioni, 5 richiami acustici vietati, strumenti illeciti e numerosa selvaggina abbattuta o catturata viva in modo fraudolento. Il personale del Distaccamento di San Giovanni in Fiore, in un caso, è riuscito ad individuare la presenza di specie particolarmente protette nel carniere di una persona sorpresa con un richiamo illecito. Gli uccelli abbattuti, erano stati completamente spiumati, quindi resi difficilmente riconoscibili, ma la perizia dei poliziotti provinciali ha permesso di scoprire che si trattava di pispole, considerata come specie particolarmente protetta dalla Convenzione di Berna, ratificata in Italia, con la Legge n.503/1981. I controlli della Polizia Provinciale di Cosenza, in vista della chiusura della stagione venatoria 2014/2015 proseguiranno al fine di prevenire e reprimere tutte quelle condotte illecite che mettono a rischio i delicati quanto complessi equilibri naturali nella vasta provincia cosentina.