ROSSANO (CS) – Il business del petrolio verrebbe posto al di sopra della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Il Consiglio comunale di Rossano, all’unanimità, ha già approvato una delibera per impegnare il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, affinché avvii tutte le necessarie azioni per impugnare l’attuazione del decreto “Sblocca Italia”, varato dal Governo Renzi, che dà il via libera alle concessioni per le trivellazioni dei fondali marini nel Golfo di Taranto per la ricerca di idrocarburi. Si tratta dell’ennesimo atto istituzionale che vede impegnato l’Esecutivo Antoniotti contro questo pericoloso progetto industriale.
A questo si aggiunge la reazione di tutti i cittadini per far sentire forte il grido di rabbia contro l’ennesima azione di sottomissione che lo Stato vorrebbe perpetrare ai danni della Sibaritide e della Calabria ionica. Le comunità lucane e pugliesi, egualmente interessate al problema, sono scese in piazza determinate e numerose. Anche la Calabria deve muoversi in difesa del proprio territorio. Partendo da queste premesse l’Amministrazione comunale di Rossano invita tutti i cittadini, le istituzioni, le scuole e le associazioni del territorio a partecipare alla pubblica manifestazione che si terrà domani, sabato 20 Dicembre. Il corteo, promosso dall’Officina Jonio Italia con il patrocinio del Comune di Rossano, avrà inizio con il raduno alle 9.00 presso il piazzale antistante lo stadio “Stefano Rizzo” per poi proseguire verso Corigliano, lungo la Statale 106. Contro le trivellazioni nel Golfo di Taranto, un quadro potenzialmente catastrofico per il prossimo futuro, sia sul piano economico che ambientale.
L’attuazione dei progetti sostenuti dal Governo Renzi, attraverso il decreto “Sblocca Italia” distruggerebbe letteralmente il territorio. Ecco perché, considerata anche la ristrettezza dei tempi di intervento (entro il 10 gennaio si darà via libera alle concessioni), bisogna agire subito e collettivamente. Le diverse azioni istituzionali e amministrative, intraprese nel corso degli ultimi mesi dall’Amministrazione Antoniotti insieme agli altri comuni del territorio, finora hanno sortito ben pochi risultati contro un Governo centrale sordo e insensibile ad ogni sollecitazione e preoccupazione di questo comprensorio. Serve protestare. Per i prossimi giorni, invece, si sta vagliando la possibilità di attuare, coinvolgendo tutti i sindaci e le istituzioni calabresi, una contestazione istituzionale nelle sedi romane del Ministero dello Sviluppo economico.