MANDATORICCIO (CS) – E’ il quarto attentato subito dal primo cittadino accusato di aver truccato le elezioni. Con i voti dei residenti nella clinica del fratello.
Ottanta presunti finti elettori che, trasferendo la propria residenza dalla Campania a Mandatoriccio, secondo l’esposto trasmesso all’antimafia di Catanzaro dal candidato avversario, avrebbero permesso al sindaco di Mandatoriccio, Angelo Donnici, di vincere le elezioni. Oggi un altro attacco è stato sferrato contro Angelo Donnici. Un cane, di grossa taglia, forse un incrocio con un pastore tedesco, è stato ritrovato morto sul pianerottolo della sua abitazione. La presenza del corpo privo di vita del molosso è stata scoperta nelle prime ore di stamane. Carabinieri e ASL intervenuti sul posto hanno eseguito dei rilievi dai quali sarà possibile stabilire se il quadripede è stato avvelenato e lasciato appositamente davanti all’ingresso. I sospetti sulla natura dell’atto vengono collegati dall’entourage del sindaco all’acceso Consiglio Comunale tenutosi ieri sera. Il vicesindaco Filippo Mazza ha infatti dichiarato che “se è un atto intimidatorio è di una gravità doppiamente inaudita.
L’episodio si registra a poche ore dall’ennesimo consiglio comunale particolarmente vivace, in un clima di tensione che, ad avviso del Sindaco, è creato ad arte da parte di alcuni e che toglie serenità alla comunità e punta a screditare il ruolo delle istituzioni. Uccidere un animale e utilizzarlo come avvertimento. Se si dovesse giungere ad una conferma di questo tipo rappresenterebbe una brutta, bruttissima pagina per la comunità. Non sarebbe la prima volta: dalla bomba carta lanciata a ridosso dell’abitazione all’auto incendiata, passando dal danneggiamento della residenza a mare. Il Sindaco abita con la sua famiglia su una delle strade più trafficate del centro. Per salire a casa sua, il cane avrebbe dovuto aprire due cancelli (abitualmente lasciati chiusi dai condomini dello stabile), salire una rampa di scale e lasciarsi morire lì, quando si sa che i cani preferiscono andare a morire in luoghi isolati ed in discesa. Da qui, il sospetto che non sia un caso”.