Dal 1984 un cittadino non paga l’utenza dell’acqua. Nonostante i ricorsi delle varie amministrazioni succedutesi nel corso degli anni, l’uomo ha sempre vinto le cause, a dispetto anche di un’ordinanza proprio del 1984 che ne vietava l’uso domestico. Il movimento 5 stelle all’attacco
SAN LUCIDO (CS) – Questa è la storia una diatriba trentennale tra un cittadino di San Lucido e le amministrazioni comunali che si sono succedute nel corso degli anni, che ci parlando ordinanze, corsi e ricorsi, carte bollate, documenti e tribunali. Ma non è la lentezza della giustizia, alla quale oramai siamo abituati, la protagonista della vicenda, ma l’incredibile storia che si cela dietro. Partiamo dai fatti e dal 1984: un 40enne del paese usufruiva dell’allaccio del’acqua nella propria abitazione, senza pagare l’utenza. Detta in questi termini in molti penserebbero ad una gigantesca evasione. Ma lette carte e documentazione in possesso dallo stesso utente, ci si accorge che a prevalere è stato il diritto sacrosanto ed alienabile (sancito persino dalla costutuzione) dell’acqua potabile per tutti e non sottoposta alle logiche del profitto. Ed allora ecco l’ente comunale emanava un’ordinanza trentennale, mai revocata, in cui il sindaco di allora sanciva “la non potabilità dell’acqua neanche per usi basilari domestici”. Qui iniziava una guerra che tutt’oggi parla di cause, ricorsi, carte bollate e vicende giudiziarie che a turno le diverse amministrazioni comunali hanno mosso nei confronti dell’uomo oggi 70enne che non solo ha rispedito al mittente le varie denunce subite, ma ha continuato inattaccabile a non pagare l’utenza acqua. Più volte citato in giudizio per mancata riscossione di bollette d’acqua, più volte risultato vincitore, l’uomo ha denunciato l’accanimento in un quarto di secolo di “vessazioni e soprusi politici amministrativi”, che ha dovuto accettare quasi impotente, proprio dalle amministrazioni del periodo in questione che hanno firmato e deliberato la ragione di un cittadino.
Il movimento 5 stelle attacca le amministrazioni comunali – Il movimento 5 stelle, il Meetup di San Lucido, plaude e sostiene l’iniziativa del concittadino scegliendo di affiancarlo in una giusta battaglia, per il diritto dell’acqua libera per tutti che rappresenta un caposaldo della politica pentastellata. Per gli attivisti sono due gli aspetti gravi della vicenda: danno erariale dovuto alla leggerezza, negligenza e/o incompetenza di amministrazioni che dal 1984 ad oggi hanno intentato più cause perdendole tutte, grazie ad una ordinanza sindacale di cui non si poteva non sapere; secondo aspetto: incapacità delle stesse amministrazioni, o la mancata volontà di risolvere un problema noto fin dal 1984, rimasto tale o peggiorato, a cui mai nessun politico ha mai pensato se non in occasione delle varie campagne elettorali. “Perché anziché spendere soldi pubblici in avvocati e spese giudiziarie, affermano gli attivisti, di cause perse in partenza non si è pensato di investirli per risolvere il problema? Perché invece di cercare di dimostrare l’impossibile attraverso ripetute analisi cliniche dell’acqua, non si è voluto affrontare il problema”.
Guarda l’ordinanza del sindaco nel 1984