MANDATORICCIO (CS) – Nonostante l’annuncio della presidente facente funzioni della Regione, Antonella Stasi di stanziare 30milioni di euro per evitare il taglio dei servizi ferroviari regionali in Calabria, nell’area jonica cosentina continuano a registrarsi soppressioni di treni e corse.
Molti centri come Campana o Mandatoriccio risultano di fatto isolati. Diverse le associazioni e i comitati appoggiati da sindaci e cittadini che si stanno battendo non solo per difendere il diritto alla mobilità ma anche per sostenere l’occupazione e il turismo. L’annuncio della Stasi, pare sia rimasto tale, come spiegano in una nota gli attivisti del comitato Le Lampare – Basso Jonio Cosentino. “Continua, inesorabile, – si legge nel comunicato divulgato dall’associazione – il processo di abbandono della costa ionica costretta sempre più all’isolamento. E’ di questi giorni la notizia dell’ ulteriore soppressione di diversi treni a cui si aggiunge il taglio di alcune corse che collegano l’entroterra alla costa. Un isolamento per cui intere comunità si trovano impossibilitate a raggiungere centri importanti come Rossano, come Cosenza. In Generale è l’intera Calabria a dover subire il depauperamento del diritto alla mobilità. La drammatica riduzione del sistema ferroviario regionale che ha subito un’accelerazione nel mese di giugno 2014 ha le sue origini in uno storico pressapochismo che ha caratterizzato la classe dirigente regionale la quale ha lasciato il sistema di trasporto pubblico in balia delle speculazioni private che hanno garantito introiti a pochi e forti costi e disagi per i cittadini.
Una Regione scollegata dal resto della nazione ed una zona, quella del Basso-Jonio Cosentino, scollegata anche da se stessa con paesi come Campana, Mandatoriccio e altri isolati completamente. Contro questa prospettiva oggi realtà, manifestammo il 15 settembre 2012. Furono momenti di sana democrazia, dove all’occupazione simbolica dei binari furono accostati gli interventi di diversi cittadini, di Sindaci e di diverse associazioni in un clima di serenità collettiva. Un momento di grande partecipazione voluto da cittadini ed amministratori locali ripagato dalla Rete Ferroviaria Italiana con una sorprendente denuncia a 14 attivisti per aver causato il ritardo di una littorina di 50 posti e degli anni ’50. Si avvicinano le prime udienze e, anche in relazione a ciò, ci appelliamo a tutti i cittadini liberi affinché si possa interrompere questo processo di affossamento della Sibaritide. Nello stesso tempo, chiediamo alle amministrazioni locali di non rimanere indifferenti alla questione della mobilità pubblica ma, anzi, di fare scudo e di far “squadra” per meglio relazionare a Ferrovie Dello Stato e alla Regione Calabria quali siano i drammi e le difficoltà a cui vanno incontro decine di comunità. Da parte nostra, insieme ai compagni di Terra e Popolo (Rossano), Skatakatascia (Francavilla) e gli Studenti Universitari di Cosenza anche loro vittime della denuncia incredibile di Rete Ferroviaria Italiana, riavvieremo la campagna d’informazione “La Presa Del Treno Perduto”. Si auspica che la lotta di comitati, pendolari e cittadini sensibli alla questione trasporti possa riportare in Calabria una rete ferroviaria degna di essere chiamata tale.