SIBARI (CS) – Grave atto ‘intimidatorio’ pochi minuti prima dell’arrivo del Pontefice nella spianata di Sibari.
La grande macchina mediatica accesa in occasione della visita di Papa Francesco a Cassano allo Jonio e Sibari, ha taciuto un fatto. Un fatto grave, anzi gravissimo alla luce della scomunica ordinata in Calabria dal Pontefice nei confronti di boss e picciotti di ‘ndrangheta, mafia, camorra e d’ogni altra forma di crimine organizzato. Una manciata di minuti prima dell’arrivo del Santo Padre alla spianata di Sibari, ove era atteso da oltre 250 mila persone per la celebrazione della messa solenne, mani ignote hanno appiccato il fuoco ad alcuni copertoni di pneumatici provocando una consistente fumata nera. Sì, proprio quella “fumata nera” che avrebbe dovuto essere destinata ad attirare l’attenzione del Papa eletto poco più d’un anno fa. Di questo Papa che annunciò la sua venuta in questa terra di ‘ndrangheta all’indomani d’una mattanza ‘ndranghetista. L’ennesima, la più terribile, quella che proprio qui aveva fatto ritrovare, tra altri corpi sparati e bruciati, il corpicino sparato e bruciato del piccolo Nicola “Cocò” Campolongo, appena tre anni ma “colpevole” d’essere nipote di uno che aveva “sgarrato”. La fumata nera provocata da quei copertoni, così era stato deciso, doveva essere un atto dimostrativo. Pensato e ordito dai locali “signori” del male che non hanno proprio digerito l’“affronto” di Francesco. L’atto non è passato per nulla inosservato alle centinaia di persone che occupavano il settore di coda dell’immenso sito che ha accolto il Pontefice per la sacra funzione liturgica: s’è consumato proprio dietro le loro spalle. L’intervento dei Vigili del Fuoco e degli uomini della Protezione Civile è stato tempestivo, fulmineo. Ciò soprattutto per non “offuscare” l’evento. Gli addetti alla sicurezza hanno vinto in men che non si possa dire le lingue di fuoco dell’incendio che s’era sviluppato. La fumata nera “pilotata” dalla ‘ndrangheta è così andata a poco a poco scomparendo, nel cielo terso. E l’evento messo in salvo dall’ira di quanti in questa terra adorano i soldi e il male sottraendole il bene comune. Una mezzora dopo, nei loro confronti, tuonava forte e chiara la scomunica.
Fonte: Sibari.net