Ore in corridoio da solo e senza scarpe per il piccolo ‘troppo vivace’, genitori denunciano preside ed insegnanti.
CERISANO (CS) – Bimbo vittima di discriminazioni nell’hinterland cosentino. I genitori di uno scolaro, che frequenta l’Istituto Comprensivo Statale di Cerisano, hanno denunciato in Procura la dirigente Concetta Nicoletti e due insegnanti. Un esposto scattato quando il piccolo, al suo rientro a casa, ha raccontato di essere stato picchiato dalle maestre. Saranno gli inquirenti ad accertare i fatti, ma intanto le accuse a carico delle insegnati risultano gravissime: maltrattamenti, abuso dei mezzi di correzione, abbandono di minori, violenza privata e rifiuto di atti d’ufficio. A spingere i due coniugi a rivolgersi all’autorità giudiziaria pare sia stata una serie di azioni poste in essere ai danni del bambino. Dalle prime testimonianze raccolte sembrerebbe che il piccolo sia stato più volte mandato fuori dalla classe durante le lezioni e lasciato solo in corridoio. Ma c’è di più. In altre occasioni per contenerlo si sarebbe provveduto ad immobilizzargli i polsi o togliergli le scarpe per evitare che andasse in cortile.
Considerato ‘troppo vivace’ lo studente, di soli sette anni e di corporatura esile, secondo la preside dell’istituto metterebbe a rischio l’incolumità dell’intero corpo docente. Un’affermazione assurda che cozza con il ruolo dei docenti pagati dai cittadini per educare le nuove generazioni al vivere in armonia all’interno della propria comunità. Da settembre infatti sembrerebbe che le insegnanti dell’istituto abbiano rinunciato alla propria ‘missione’, ribaltandola. Si è quindi passati dall’educare al diseducare, tentando di allontanare il ‘monello’ dalla scuola invece che integrarlo. Per tutta risposta i genitori degli altri bambini sembrerebbe abbiano fomentato l’emarginazione lamentando che la situazione di disagio si ripercuote sulla serenità dei loro figli. L’insegnante di sostegno, dal suo canto, ad oggi ha preferito tergiversare assecondando i voleri della dirigente.
Poca disponibilità al dialogo è stata mostrata anche quando il sindaco di Cerisano, preoccupato dalla richiesta fatta da un’intera classe di essere trasferita nella scuola elementare di Mendicino, è intervenuto sul caso. Il primo cittadino ha convocato in Comune genitori, docenti, preside, assistenti sociali (le quali hanno chiarito che il bambino non è solito avere atteggiamenti aggressivi) e una psicoterapeuta per risolvere la querelle. Un incontro che la dirigente scolastica ha inteso ignorare perdendo l’occasione di poter apprendere come affrontare la problematica. La psicoterapeuta infatti ha illustrato una strategia comportamentale per annientare gli effetti del disturbo dell’attenzione di cui soffre il bambino, accentuatosi dopo il trasferimento della prima maestra che lo accolse nella scuola. Per colmare questo vuoto, invece di intervenire espletando il proprio ruolo, le insegnanti avrebbero più volte telefonato alla coppia invitandola a trasferire il loro bambino in un altro istituto.
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