Due giovani sono finiti in manette per aver compiuto una rapina a mano armata ai danni di un distributore di carburanti.
ACRI (CS) – I Carabinieri della Compagnia di Rende hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di due giovani Coriglianesi. I due, P.V. e L.S., entrambi 25enni, sono accusati di rapina a mano armata e ricettazione dell’autovettura usata per darsi alla fuga.
I fatti risalgono al tardo pomeriggio dell’11 marzo del 2015, quando i due, a bordo di una Fiat Uno rubata la sera prima, si sono presentati presso la stazione di servizio Tamoil di Acri e, pistola alla mano, hanno sferrato un violento pugno al volto dell’addetto alla pompa di benzina, rapinandogli circa 1.700 euro in contanti e il telefono cellulare.
Il VIDEO della rapina
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L’immediata battuta effettuata dai Carabinieri di Acri ha permesso di rinvenire poco l’autovettura usata dai rapinatori, abbandonata ad alcuni chilometri di distanza dal distributore di benzina. L’accurato sopralluogo svolto dalla squadra che si occupa d’investigazioni scientifiche ha consentito di raccoglie elementi di prova determinanti a carico degli odierni arrestati. Infatti, gli esperti di dattiloscopia hanno isolato un impronta digitale risultata del pollice di L.S., mentre P.V. è stato incastrato dal suo DNA, trovato su un cappellino usato per nascondere il volto alle telecamere di sorveglianza.
Il tenente Fabrizio Ricciardi dei Carabinieri di Rende, ha spiegato ai microfoni di Rlb Radioattiva, l’importanza degli elementi biologici raccolti e che hanno portato all’arresto dei due giovani rapinatori
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I determinanti elementi raccolti, sono stati più che sufficienti ad incastrare i due, ma sono stati comunque incrociati con le immagini delle telecamere di sorveglianza della stazione di servizio, determinando un insieme di elementi di prova schiaccianti, che hanno consentito al Pm Cozzolino di richiedere ed ottenere dal G.I.P. la custodia cautelare in carcere. Entrambi sono ora ristretti presso la Casa Circondariale di Castrovillari in attesa dell’interrogatorio di garanzia.