Scongiurare la tratta delle schiave del sesso, che scatta dopo il sistema dell’accoglienza dei migranti, che non prevede controlli più attenti e severi.
BOCCHIGLIERO (CS) – “Arrivano a bordo di taxi, caricano le donne e le conducono sulla 106, per farle prostituire. Sono 21 le richiedenti asilo a rischio. È emergenza. Tutelare l’immagine della comunità e la dignità di queste persone”. La denuncia arriva dal primo cittadino Giuseppe Santoro, di Bocchigliero, dove ha sede il Centro di Accoglienza Straordinario (C.A.S.) gestito dalla Cooperativa Crisalide Rossa.
“L’Amministrazione Comunale – dichiara il Primo Cittadino – mediante il giusto e necessario coinvolgimento delle istituzioni preposte, procederà ad attivare con urgenza e risolutezza tutti gli strumenti disponibili e le misure necessarie atte ad invertire l’attuale stato delle cose”.
Santoro la cui censura è stata supportata anche dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza Antonio Marziale, segnalerà questi episodi al Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, in occasione dell’incontro di oggi: “I CAS – continua il Sindaco – per la loro peculiarità di gestire in emergenza l’accoglienza possono generare fenomeni di solitudine, abbandono, condizioni di vita indecenti, abusi, violenze, sfruttamento e tratta delle donne con il risultato di non garantire nessuna speranza per il futuro dell’accolto e del territorio di accoglienza. Non esistono purtroppo – aggiunge – norme legislative tali da consentire di poter bloccare una situazione di presunta tratta. Nonostante le segnalazioni e i sopralluoghi compiuti dall’Amministrazione Comunale e dalle autorità militari, la situazione non è cambiata e si è registrato un continuo allontanamento delle donne”.
“Sebbene le persone ospitate nella struttura CAS siano donne adulte e libere di circolare secondo la legge italiana, emerge un quadro preoccupante e indicativo di un fenomeno reale di tratta a fini di sfruttamento sessuale, piaga che affligge da anni il territorio costiero limitrofo pur non riguardando specificatamente il Comune di Bocchigliero. Siamo per l’accoglienza integrata – conclude il primo cittadino – promossa dallo SPRAR (Sistema di protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) che si concretizza nell’erogazione di servizi qualificati e che oltre a fornire vitto e alloggio, prevedono la realizzazione di attività di accompagnamento sociale finalizzate alla conoscenza del territorio ed all’effettiva inclusione sociale”.