Chiuse le indagini per 92 persone che dovranno rispondere a vario titolo di diversi reati tra cui associazione a delinquere, concussione, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e truffa aggravata nell’ambito dell’inchiesta che ha fatto luce su su una serie di attività illecite nella sanità sul litorale tirrenico cosentino
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PAOLA (CS) – Indagini chiuse e notificate a 92 persone, finite a vario titolo nell’inchiesta “Re Nudo“ che ha interessato principalmente la commissione “Invalidi civili” negli uffici dell’Asp a Diamante ma che ha riguardato anche i comuni di Scalea, Praia a Mare, Bonifati, Santa Maria del Cedro ed anche Maratea in Basilicata. Le indagini hanno accertato un rilevante numero di illeciti inerenti le visite per l’accertamento dell’invalidità e dell’handicap di cui alla Legge 104/94, le visite per il rilascio/rinnovo delle patenti di guida e le visite per il rilascio di certificati di idoneità per la detenzione ed il porto di armi. Nel blitz sono state 9 le ordinanze di custodia cautelare Tra le persone arrestate figura anche l’ex sindaco di Scalea ed ex consigliere provinciale di Cosenza Mario Russo, indagato nella sua funzione di medico legale dell’Asp cosentina e raggiunto questa mattina da una misura cautelare in carcere. Russo, in servizio nel Distretto tirrenico dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, secondo l’accusa, “ha mercificato la sua funzione piegandola, anche a fini personali, ed ha posto in essere, con altri indagati, un rilevante numero di illeciti inerenti le visite per l’accertamento dell’invalidità e dell’handicap di cui alla Legge 104/94, le visite per il rilascio/rinnovo delle patenti di guida e le visite per il rilascio di certificati di idoneità per la detenzione ed il porto di armi”.
Gli indagati devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere al falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e truffa aggravata, per il conseguimento di erogazioni pubbliche, concussione e corruzione commesse nell’ambito di attività relative al riconoscimento dell’invalidità civile e dell’handicap, falso ideologico e corruzione nell’ambito relativo al riconoscimento rinnovo delle patenti di guida e requisiti per il porto d’armi. Le indagini sono state avviate e coordinante originariamente dalla Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e, dopo la trasmissione degli atti per competenza, sono state proseguite dalla Procura della Repubblica di Paola, alla quale è stato anche applicato, per lo specifico procedimento, un magistrato della stessa Direzione Distrettuale Antimafia.