Le precipitazioni copiose hanno provocato allagamenti in contrada Foggia che hanno interessato le aziende agrumicole e zootecniche ubicate nelle vicinanze del corso d’acqua, causando disagi e danneggiando le coltivazioni
COSENZA – Ancora una volta si contano i danni a seguito dell’esondazione del fiume Crati dopo le forti piogge che si sono verificate nel territorio di Corigliano-Rossano, nella notte fra domenica e lunedì. Una situazione – denuncia Confagricoltura Cosenza- che si ripete ciclicamente, causata dai cambiamenti climatici in atto, che va ad aggiungersi alla già dichiarata crisi della commercializzazione delle clementine, di cui la Calabria è primo produttore nazionale, dovuta ad una combinazione di fattori che hanno compromesso qualità e durata dell’agrume.
Se ci sono fenomeni climatici e ambientali che non si possono prevedere, è però possibile scongiurare il verificarsi di disastri dovuti all’incuria. Così il fenomeno dell’esondazione e dei conseguenti allagamenti delle coltivazioni, potrebbe essere prevenuto attraverso una messa in sicurezza del territorio. È quanto auspica da tempo la presidente di Confagricoltura Cosenza Paola Granata, la quale ha sollecitato, a più riprese, istituzioni e amministrazioni a prendersi carico della manutenzione degli argini e della pulizia degli alvei dei corsi d’acqua.
“E’ una situazione giunta al limite dell’insostenibilità – afferma la presidente Granata –. Mettere in sicurezza i cittadini, le aziende agricole, il territorio deve diventare una priorità non più procrastinabile. In particolare gli imprenditori agricoli, alle prese con un già fragilissimo sistema economico, non possono più fare fronte a queste negligenze”. Pur in considerazione della presenza di coltivazioni in terreni non idonei, è oggi quanto mai indispensabile predisporre il prima possibile un piano di interventi per la messa in sicurezza. Una voce che purtroppo non viene a tutt’oggi contemplata nell’elenco delle attività da realizzare con le risorse economiche in arrivo dall’Unione Europea.