Casali del Manco, Parise (Pd): “abbiamo fatto la fusione, ora è il momento di unire il popolo”

Il segretario del Pd: “A Casali del Manco abbiamo realizzato la fusione e creato il Comune unico. Adesso occorre che i cittadini si uniscano senza guardare la provenienza con l’obiettivo di creare un’unica popolazione casalina”

 

CASALI DEL MANCO (CS) – “È giunto il momento di aprire una riflessione a Casali del Manco con l’obiettivo di capire dove vogliamo arrivare e con chi vogliamo andarci. È il momento di dire con chiarezza che nel panorama politico non tutti sono uguali: c’è chi ha mantenuto sempre la barra dritta, molte volte andando contro le proprie idee per l’unità del partito e pagando per questo un prezzo alto in termini di ruolo e prestigio personale e c’è chi, viceversa, ha fatto esattamente il contrario.” Così esclama Wladimiro Parise, segretario PD Casali del Manco. “Sappiamo – continua il segretario – tutti che il Partito democratico di Casali è oggi depotenziato: quattro dei cinque circoli presenti sul territorio non hanno organismi e la vita politica è ridotta a sporadici incontri personali privi di significato e incisività.

Chi scrive riveste anche il ruolo di segretario cittadino ma a conti fatti non ha nessun potere visto che si trova senza direttivo e senza segreteria politica. Su questo punto sono stato contattato dal commissario provinciale del partito che ha recepito la missiva inviata dal gruppo del Pd in consiglio comunale per la creazione di un unico circolo e in questi giorni, con giusti criteri, sarà formato un coordinamento che porterà il partito nella fase del tesseramento e successivamente al congresso regionale, provinciale e del circolo di Casali del Manco. Restiamo solo in attesa di una data per un incontro con il commissario propedeutico all’avvio di questa delicata fase.

Ma oggi ritengo più utile – forse necessario, senz’altro doveroso nei confronti del popolo democratico – intraprendere una riflessione complessiva che parta dal risultato referendario registrato a Casali del Manco e sulla base di ciò, ma anche delle ultime vicende che hanno agitato la politica casalina, scandagli la vita amministrativa del paese e porti alla luce aspetti poco chiari, in taluni casi grotteschi, che meritano di essere giustificati di fronte alla cittadinanza. Per ciò che concerne il risultato del referendum, sarebbe fin troppo semplice, per il sottoscritto, intestarsi una vittoria largamente annunciata e perseguita da molti ma non da me.

Credo sia del tutto inutile rivendicare primogeniture e affermazioni elettorali: da uomo di partito quale sono ho seguito la linea politica del Pd. Come sempre. Questo per quanto riguarda la mia posizione personale. Da segretario cittadino ho ritenuto di lasciare libertà di scelta agli iscritti interpretando il mio ruolo in maniera equa e imparziale. Veniamo adesso all’Amministrazione di Casali del Manco e alle ultime – e incoerenti e contraddittorie e illogiche e sconnesse – uscite di alcuni suoi autorevoli membri. Se dovessimo utilizzare la tempistica che si usa dalle parti del Municipio, potremmo parlarne senza fine visto e considerato che l’ultimo consiglio comunale è durato otto ore e venti minuti.

Ma ciò che qui mi preme analizzare non è tanto la durata piuttosto il contenuto di quella assemblea nella quale le dichiarazioni contrastanti con la linea politica del partito a cui apparteneva chi stava parlando si sono sprecato e dove si è detto tutto e il contrario di tutto. Non me ne voglia il capogruppo del Pd se prendo ad esempio la sua dichiarazione di voto che ha contraddetto i suoi stessi componenti di gruppo che avevano precedentemente espresso un voto favorevole in giunta. Se mi fosse stato concesso, ma forse in questo ho sbagliato pure io, avrei potuto dare il mio contributo e questo lo dico con grande umiltà ma consapevole di conoscere a fondo le dinamiche politiche del mio paese. Ma, si sa: le articolazioni territoriali dei partiti servono solo in prossimità delle elezioni per fare proseliti e controllare il territorio.

Sfrutterò allora questo spazio per dire la mia e fare qualche sintetica proposta: dopo due anni di legislatura in cui il contributo statale alla fusione è servito per tappare buchi derivanti dalle precedenti gestioni, si sarebbe potuto utilizzare per un 40% sulla detassazione in favore dei cittadini, un 10% per coprire eventuali inconvenienti amministrativi e la restante parte, per generici servizi alla cittadinanza con particolare attenzione al sociale. Invece, dobbiamo registrare come l’attuale Amministrazione abbia preferito investire un contributo concesso al nostro Comune per altri sette anni, in opere pubbliche finanziate da mutui che hanno un orizzonte temporale di ben vent’anni. Segno evidente, quest’ultimo, di come questa compagine stia navigando a vista, senza una guida stabile e un programma concreto da portare a compimento. A Casali del Manco abbiamo realizzato la fusione e creato il Comune unico. Adesso occorre che i cittadini si uniscano senza guardare la provenienza con l’obiettivo di creare un’unica popolazione casalina.”

 

 

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