URB Aprigliano, Nucci: “azienda sanitaria e ospedaliera non hanno messo un euro”

A rischio chiusura l’Unità di Ricerca Biotecnologica di Aprigliano, della rete nazionale Labnet sviluppata dal Gruppo GIMEMA (Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto). L’avvocato Ornella Nucci risponde con bilanci alla mano, alle recenti affermazioni del commissario Cotticelli sui costi dell’URB

 

APRIGLIANO (CS) – “Il trasferimento del Laboratorio di Diagnostica Ematologica dall’URB al Laboratorio centrale viene giustificato dal commissario Cotticelli, con la razionalizzazione della spesa. Peccato che dimenticano che i fondi sono arrivati da attività di ricerca che noi abbiamo portato avanti, e che l’azienda sanitaria e ospedaliera non hanno mai messo un euro. Anzi, l’azienda ospedaliera negli anni ha incassato tutti i proventi delle impegnative sulle prestazioni provenienti dall’Ematologia”. Solo nel 2017 l’azienda ospedaliera ha incassato oltre 498mila euro. Per questo motivo la presidente di Ail Cosenza, Ornella Nucci, ha anche pubblicato i bilanci per rispondere alle recenti affermazioni del commissario Saverio Cotticelli e ai microfoni di Rlb ribadisce: “non si può sacrificare la qualità”.

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“Abbiamo depositato ricorso al Tar e l’udienza è prevista per la fine del mese. Contestiamo la decisione del commissario e della struttura ospedaliera di trasferire il laboratorio di diagnostica ematologica in un altro laboratorio. I nostri pazienti devono continuare ad avere diagnosi certificate e tempestive come le hanno ora”.

Le attività dell’URB di Aprigliano

L’URB, fortemente voluta dall’AIL di Cosenza “Fondazione Amelia Scorza”, è una struttura di 600 metri quadrati di strumentazione all’avanguardia, expertise e competenze professionali è al servizio dei pazienti calabresi, e non solo, da oltre 10 anni. Il trasferimento del Laboratorio di Diagnostica Ematologica dall’URB al Laboratorio centrale metterebbe a repentaglio una prestigiosa eccellenza certificata a livello internazionale e la salute degli stessi pazienti ematologici. A fine mese è atteso il pronunciamento del TAR Calabria.

L’AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma – da oltre 50 anni sostiene i Centri di Ematologia italiani e la Ricerca Scientifica nel campo dei tumori del sangue e lo fa con particolare impegno, anche perché l’Ematologia italiana è riuscita negli ultimi decenni a mettere a segno fondamentali progressi sulla conoscenza delle basi genetico-molecolari dei tumori del sangue. In molti casi, grazie a questi avanzamenti, si sono ottenuti significativi miglioramenti della risposta alla terapia e della sopravvivenza. Tutto ciò ha contribuito a far crescere l’Ematologia fino a diventare un’eccellenza di riconosciuto valore internazionale.

Oltre all’attività di supporto diretto ai pazienti, che si esplica nell’assistenza e nell’accoglienza di pazienti e familiari, sia in reparto che nelle Case alloggio AIL, una delle attività che costituisce un fiore all’occhiello di AIL è quella del supporto alla ricerca scientifica, anche attraverso il finanziamento del GIMEMA (Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto). Prestigiosi laboratori, con personale competente e strumentazioni all’avanguardia sono dislocati su tutto il territorio italiano e garantiscono elevatissimi standard di qualità diagnostica, particolarmente importanti nell’ambito della cosiddetta terapia di precisione.

Una delle realtà certamente meritevoli di essere menzionate all’interno di questo scenario, è l’URB – Unità di Ricerca Biotecnologica di Aprigliano (Cosenza), il cui direttore scientifico è attualmente il dottor Fortunato Morabito, già primario dell’UOC di Ematologia dell’Ospedale Annunziata di Cosenza. L’Unità di Ricerca Biotecnologica, infatti, fa parte della rete nazionale LabNet sviluppata dal Gruppo Italiano.

L’Ematologia di Cosenza è stata istituita nel 2005 e, sin da subito, è stata supportata dalla Fondazione Amelia Scorza ONLUS – FAS, costituita proprio con l’ambizioso scopo di farne un’Ematologia d’Eccellenza. Fiore all’occhiello dell’AIL Cosenza FAS ONLUS è l’URB (Unità di Ricerca Biotecnologica), che oggi ospita laboratori di II e III livello, e che è stata costituita a novembre 2011, con un protocollo d’intesa sottoscritto insieme all’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, all’Azienda Ospedaliera di Cosenza ed all’Università della Calabria.

Nel corso di questi anni la sezione AIL di Cosenza si è impegnata a:

– Sostenere l’attività di ricerca e di diagnostica ematologica;
– Impiegare tutti i fondi, reperiti con le tradizionali raccolte fondi, per migliorare la qualità di vita dei pazienti ematologici;
– Istituire un servizio di accoglienza all’interno dell’UOC di Ematologia;
– Assumere, con contratti a progetto, medici ed infermieri, a supporto dell’UOC di Ematologia;
– Avviare il supporto psico-oncologico per i pazienti;
– Realizzare una Casa AIL, ubicata nella centralissima Via Dalmazia, a poche centinaia di metri dall’ingresso del Pronto Soccorso, che ospita gratuitamente pazienti in cura e familiari.

L’AIL Cosenza ha sostenuto soprattutto l’attività di ricerca e di diagnostica ematologica, garantendo l’erogazione di numerose borse di studio, finalizzate al mantenimento dei biologi in forze presso l’URB di Aprigliano, che, negli ultimi 10 anni, oltre ad essere impegnati nel portare avanti i progetti di ricerca, hanno garantito la diagnosi di tutti i pazienti in cura, conseguendo importanti certificazioni, nazionali ed internazionali.

Anni importanti, dunque, che hanno visto una sempre maggiore crescita delle attività, spesso nella quasi assoluta assenza delle Istituzioni. Di quelle stesse Istituzioni che, oggi, nel nome di una pretesa razionalizzazione della spesa, vorrebbero sacrificare il patrimonio di competenze e conoscenze dell’URB, per trasferire il laboratorio specialistico ematologico dell’URB al laboratorio centrale.

Levata di scudi di AIL Cosenza e la discesa in campo di AIL Nazionale

“Questa decisione – avverte Ornella Nucci, presidente di AIL Cosenza – sembra muovere da una politica di razionalizzazione dei costi, ma, in realtà, non solo ha già determinato un aumento delle spese per l’Azienda Ospedaliera (per personale, apparecchiature, certificazioni e richieste ad altri laboratori), ma è destinata a mettere a repentaglio la salute dei moltissimi pazienti in cura presso l’Ematologia di Cosenza, in quanto sacrifica lo standard di qualità diagnostica attualmente presente.”

A queste affermazioni fa eco il presidente nazionale AIL, professor Sergio Amadori: “AIL ha sempre sostenuto i centri di Ematologia italiani e la Ricerca Scientifica nel campo dei tumori del sangue ed una delle realtà meritevoli di essere menzionate all’interno di questo scenario è, senza dubbio, l’Unità di Ricerca Biotecnologica di Aprigliano, il cui direttore scientifico è attualmente il dottor Fortunato Morabito, già primario dell’UOC di Ematologia dell’Ospedale Annunziata di Cosenza. Oggi l’URB di Aprigliano vive un momento grande difficoltà e la vicinanza di tutta l’AIL è più che mai necessaria. Disporre di indagini diagnostiche affidabili con lo stesso livello qualitativo in tutta Italia, e in particolare nella Regioni del sud Italia, non è banale soprattutto quando si tratta di prescrivere farmaci di alta precisione e personalizzare le terapie. Inoltre, la presenza di strutture di eccellenza come l’URB di Aprigliano limita in misura rilevante il grave fenomeno della migrazione sanitaria, tanto più necessario in questo periodo di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo, mettendo a disposizione dei cittadini professionalità e competenze che nulla hanno da invidiare a quelle di altre regioni d’Italia. A nome di tutta la grande comunità AIL voglio ribadire il nostro appoggio incondizionato alla Sezione AIL di Cosenza e alla sua presidente, l’Avv. Ornella Nucci, che si è sempre impegnata nel sostenere questa eccellenza, e ci auguriamo che l’URB possa avere ancora molta strada davanti a sé, continuando a rivestire il ruolo cruciale di anello di congiunzione tra ospedale e territorio nella diagnosi e cura dei tumori del sangue”.

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