Architettura: a Belmonte fino al 20 luglio “Glocal Tools – Crossing 2020 special edition”

Glocal Tools – Crossings 2020 special edition è un festival con base nel borgo di Belmonte Calabro che fino al 20 luglio coinvolgerà un network di studiosi e teorici internazionali

BELMONTE CALABRO (CS) – Esperti e studiosi s’interrogheranno su come accrescere globalmente la consapevolezza delle “aree marginali”. Crossings è un progetto che nasce nel 2016 dall’associazione no-profit La Rivoluzione delle Seppie con il collettivo di architettura Orizzontale e la London Metropolitan University di Londra, dedicato a workshop, seminari e talk insieme a realtà locali e internazionali. Grazie al lavoro di Crossings negli ultimi anni Belmonte Calabro è diventato meta di approdo per studenti di architettura provenienti da tutto il mondo che – coadiuvati dal tessuto sociale locale – hanno contribuito a farlo diventare luogo di sperimentazione di temi urbani e sociali e di nuove forme dell’abitare.

Con l’edizione di quest’anno, attraverso una lettura critica e all’attività di sperimentazione sul campo, si intende promuovere una visione progettuale finalizzata all’obiettivo di contribuire a rendere competitive ed attrattive le cosidette “aree marginali” sia a livello globale che nell’ambito dei sistemi territoriali locali. Dibattiti, seminari e confronti tecnici saranno trasmessi in diretta sulle piattaforme digitali.

I dettagli dell’iniziativa 2020 li ha illustrati ai microfoni di Rlb, Marcello Farno

ASCOLTA l’intervista

Combattere lo spopolamento e riempire gli spazi “vuoti”

Finora, spopolamento e degrado fisico territoriale hanno fatto percepire questi luoghi come spazi «vuoti». Sono stati considerati aree residuali mentre oggi si accresce la consapevolezza che possono essere capaci di attrarre grazie ai loro fattori ambientali e paesaggistici sia chi intende viverli nelle forme temporanee, sia nella fruizione ricreativa ed esperienziale. Il modello a cui Crossings tende non è quello di una contrapposizione tra concentrazioni urbane e aree periferiche ma quello di un’interdipendenza tra le stesse attraverso la definizione di diverse espressioni di socialità.

Nelle ultime edizioni di Crossings ha preso forma l’organismo BelMondo, ovvero il mondo immaginario che trova spazio nella reale Belmonte Calabro, che cerca di mettere in relazione più realtà presenti in uno stesso momento e in uno stesso luogo: chi cerca una casa, chi ne costruisce una e chi vorrebbe vedere la propria in maniera diversa, con la missione della ricerca del medesimo common ground di condivisione. Quella di quest’anno sarà un’edizione speciale, in conseguenza della delicata situazione dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 Crossings sceglie di cambiare forma, prendendo ispirazione dall’esperienza dei Global Tools, che all’inizio degli anni ’70 contribuì alla formazione di “un progetto collettivo in continua trasformazione e verifica: un momento educativo allargato che ha suggerito un’alternativa alla educazione tradizionale senza però creare un altro modello”.

Nasce così Glocal Tools, che si configura come una sessione collettiva, in programma dal 10 al 20 luglio 2020, a cui prenderanno parte studiosi, professori, giornalisti provenienti da tutto il mondo, che prevede dibattiti, seminari e confronti tecnici, che saranno fruibili da tutti attraverso le piattaforme digitali. Un percorso che parte con la formazione di tre ristretti gruppi di lavoro: teoria, comunicazione e costruzione.

L’organizzazione di questi tre gruppi è iniziata già ad aprile: i diversi partner, collaboratori e consulenti hanno lavorato per impostare e definire i contenuti che saranno le fondamenta del progetto.

Mercoledì 15 luglio, il Gruppo Teoria presenterà il talk “Cura radicale: pratiche per gli spazi marginali”, che coinvolgerà architetti e teorici del calibro di Roberto Cremascoli (COR Arquitectos), Gideon Boie (BAVO), Matteo D’Ambros e Sergio Sanna (Ground Action) e Ippolito Pestellini Laparelli (2050+), con la mediazione di Giulia Ricci (Domus), che si interrogheranno su quelle che sono le pratiche di cura per gli spazi fisici e virtuali, dietro alle quali sta una rifondata comprensione dello spazio antropizzato.

Giovedì 16 il Gruppo Comunicazione discuterà su “Strategie e strumenti di comunicazione per la riattivazione culturale”, assieme a BASE Milano, l’agenzia di comunicazione Dude e la rete Lo Stato dei Luoghi, il tutto mediato dai due giornalisti di Radio 24 Maurizio Melis e Raffaella Calandra.

Venerdì 17 il Gruppo Costruzione presenterà la tavola rotonda dal titolo “Una diversa dimensione dell’architettura: Il progetto come strumento per creare un sistema di relazioni”, che ospiterà i collettivi di architettura Orizzontale, constructLab e Collectif etc., con la mediazione di Marco Petroni (giornalista, autore del libro “Going Real – Il valore del progetto nell’epoca del post-capitalismo”).

A questi talk si sommeranno numerose altre attività, che sarà possibile sempre seguire da remoto, come il liveness show con gli studenti della London Metropolitan, una seduta di psicoterapia di gruppo presieduta da Roberto Zancan (architetto e docente presso lo HEAD di Ginevra), il dibattito sulla rigenerazione dei beni confiscati alle mafie del sud con Marina Tornatora (UNIRC) e Emanuele Piccardo (plug_in), proiezioni video e una giornata di convivio che coinvolgerà altre virtuose realtà calabresi, domenica 19, con Urban Lab, I Live in Vaccarizzo, HortusAcri e FaRo. Per il ristretto gruppo che sarà fisicamente presente durante la residenza, alla teoria si alterneranno le attività manuali, artigianali e artistiche.

Sarà proseguita l’esperienza già avviata nella Casa Belmondo con ulteriori ed aggiuntive azioni di ristrutturazione edilizia. Con Glocal Tools, attraverso una lettura critica e all’attività di sperimentazione sul campo, si intende promuovere una visione progettuale finalizzata all’obiettivo di contribuire a rendere competitive ed attrattive le cosidette “aree marginali” sia a livello globale che nell’ambito dei sistemi territoriali locali. L’ambito da esplorare non è dato soltanto dall’analisi degli storici elementi che caratterizzano queste aree (difficoltà di accessibilità, mobilità, digital divide, assenza di politiche di innovazione e rischi connessi alla sicurezza del territorio) ma anche dalla conoscenza dei fenomeni di reinsediamenti (nuove forme di turismo, agricoltura e sviluppo locale, presenza attiva di stranieri e migranti) che le hanno interessate.

L’ambizione di Glocal Tools è quella di trasferire il know how accumulato durante le edizioni precedenti di Crossings. Il tutto seguendo la tematica, già presentata durante il workshop di febbraio scorso, della convivialità, esaminando, con ancora più attenzione in questo delicato momento storico, gli strumenti e le tecnologie attuali che incoraggiano modalità alternative di costruzione e relazioni sociali.

QUI IL PROGRAMMA 

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