Arrivavano a spendere fino a 2.500 con il ‘sogno’ di poter finalmente lavorare. O almeno erano quelle le esche dei truffatori: il bisogno dei giovani disoccupati. E uno di loro è arrivato a togliersi la vita
CASTROVILLARI (CS) – Trenta corsi di formazione per un futuro nella sanità, una truffa che ha colpito centinaia di persone. I 6 soggetti arrestati, 4 imprenditori (due del Cosentino) che conoscevano bene il settore dei corsi di formazione, ma anche due dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza che non avevano remore a raggirare i disoccupati. In particolare il ruolo dei due rappresentanti dell’Asp cosentina, sarebbe stato strategico per portare a termine la truffa: loro contattavano persone di loro conoscenza per proporre la partecipazione ai corsi e gli incontri si svolgevano nell’ospedale di Trebisacce in cui i due erano impiegati, per dare parvenza della veridicità dei corsi. In realtà però nessuno li avrebbe autorizzati ad utilizzare la struttura. La centrale organizzativa della truffa è stata individuata in provincia di Napoli. Raggiri sulla ‘pelle’ di chi non ha un lavoro: un giovane però è arrivato persino a togliersi la vita. Aveva capito di essere rimasto vittima di una truffa e, caduto in un forte stato depressivo, si è suicidato. Ma per lui, al momento, non ci sono indagati. A denunciare il caso, che si aggiunge alle altre querele. sarebbe stata la fidanzata del giovane che aveva seguito il corso. La donna ha raccontato come il corso si sia svolto nell’ex ospedale di Trebisacce da maggio a novembre 2015 con lezioni teoriche di 12 ore per complessive 44 nei reparti di lungodegenza e riabilitazione. La giovane donna infine ha rivelato che il suo fidanzato, appreso della probabile illegittimità del corso nel quale riponeva molta fiducia per una prospettiva di lavoro, è caduto in un profondo stato depressivo arrivando il 20 febbraio 2016 a togliersi la vita.
I corsi, i titoli conseguiti, non servivano a nulla, se non ad alimentare i profitti di chi li organizzava. I corsi venivano gestiti attraverso una scuola professionale con sede ad Altomonte la “Sud Europa”, non accreditata alla Regione Calabria. La consapevolezza di aver pagato per ricevere un titolo senza alcun valore legale ha spinto un giovane che aveva partecipato ad uno dei corsi al suicidio. Un particolare terrificante quello emerso nel corso della conferenza stampa a Castrovillari e rivelato dal comandante del Nas di Napoli, il colonnello Vincenzo Maresca (nella foto in basso): “Il giovane, disoccupato da anni – ha detto l’ufficiale – è stato sopraffatto dalla disperazione e si è tolto la vita, non riuscendo a sopportare la delusione per quanto aveva subito”.
Il Procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, ha detto che “le indagini sono ancora in corso. Stiamo verificando – ha aggiunto – anche l’ipotesi di istigazione al suicidio. La morte del giovane risale ad un’epoca antecedente l’avvio delle indagini. Stiamo approfondendo e verificando tutto, comunque”.
Facciolla ha spiegato come tutto era pensato nei minimi dettagli: dall’organizzazione di pullman per sostenere l’esame alle risposte fornite ai corsisti già belle e pronte, per superarlo. Particolare che sarà oggetto di ulteriori indagini per comprendere se i partecipanti fossero consapevoli di aver aderito ad un sistema truffaldino volontariamente. L’operazione ha anche portato al sequestro di 291 titoli professionali rilasciati a conclusione dei corsi e di 570 mila euro, risultati provento dell’attività illecita.
Falsi diplomi per OSS, in manette anche due dipendenti dell’ASP di Cosenza