Per il Rettore uscente dell’Unical, geologo ed esperto di mineralogia, il complesso di vulcani sottomarini presenti nel mar Tirreno, dei quali fa parte anche il Marsili, è noto da tempo. La novità è che ora li conosciamo con un maggior dettaglio
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COSENZA – “La notizia che nel Tirreno abbiamo una decina di vulcani sottomarini, tra cui il più noto è il Marsili, non è certo eclatante, perché questo lo sappiamo da molti anni“. Lo dice Gino Mirocle Crisci, Rettore uscente dell’Unical e anche geologo ed esperto di mineralogia, che interviene sulle notizie che si sono diffuse a riguardo negli ultimi giorni, in particolare su quella di ieri pubblicata dall’INGV relativo al complesso vulcanico Diamante, Enotrio e Ovidio presenti a soli 15 km dalla costa dell’alto tirreno cosentino, da Scalea a Guardia Piemontese, vecchio di 780.000 anni.
“La cosa nuova, se vogliamo, è che adesso li conosciamo con un maggior dettaglio – dice Crisci all’Agi – perché gli studi moderni li focalizzano meglio. Ma quello che è più importante è che i vulcani sottomarini sono innocui – dice ancora Crisci – e invece bisogna aver paura dei vulcani subaerei, vedi lo Stromboli, che ultimamente ha avuto comportamenti per lui anomali. E non è vero neanche che questi vulcani sottomarini possano considerarsi gemelli del Vesuvio, che è un vulcano subaereo, pericoloso – dice ancora Crisci – e quelli, invece, sono sottomarini, molto meno pericolosi”.
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