Per la privatizzazione il problema è sempre lo stesso: la mancanza degli autisti e le Aziende sanitarie che ignorano la graduatoria
CASSANO ALL’IONIO – Si privatizza il servizio 118. Questa volta è toccato a Cassano. Visto che gli autisti titolari mancavano dal servizio, sono stati sostituti da alcuni privati. E non è una guerra tra poveri o rivolta alle associazioni private, ma soltanto la denuncia pubblica di un disservizio e dello sperpero ingente di denaro pubblico. Il problema è sempre lo stesso: la mancanza degli autisti e le Asp che ignorano la graduatoria. Per Francesco Spadafora, portavoce “graduatoria 118” è l’ennesimo caso di privatizzazione del servizio 118. Dopo Lungro e Cariati, a farne le spese è la postazione 118 di Cassano. «Questa storia va avanti da troppo tempo – ha sbottato Spadafora – tanto è il denaro pubblico sperperato, tante le denunce protocollate agli organi competenti, tante le richieste e gli incontri avuti con la politica e tutte le istituzioni. Ma le cose restano sempre nello stesso ordine e purtroppo è quello sbagliato». Tutte le graduatorie calabresi in vigore scorrono regolarmente, quelle degli Oss, quelle degli infermieri, quelle dei medici. Solo quella degli autisti, da un anno e mezzo a questa parte, ha visto utilizzate soltanto 20 unità, su un fabbisogno regionale di oltre 70. «Tutti restano fermi a guardare mentre il 118 viene privatizzato, i soldi pubblici sperperati e gli aventi diritto ad un posto di lavoro restano ingiustamente a casa, mentre come è già successo, lavorano persone assunte da graduatorie di avvisi pubblici (scaduti da oltre 12 anni) di altre aziende, tipo quella degli autisti di Paola, quando nel lontano 2006 era ancora Asl n.1».