Per il sindaco di Frascineto, Angelo Catapano: «È uno schiaffo aver dimenticato operai e famiglie del Consorzio di Mormanno»
FRASCINETO – Famiglie ed operai dimenticati. Dieci le mensilità arretrate per i lavoratori del Consorzio dei bacini settentrionali del cosentino di Mormanno.
La situazione è allarmante ed il sindaco di Frascineto, Angelo Catapano, delegato nell’assemblea dei soci di parte pubblica dell’ente di bonifica, esprime solidarietà ai lavoratori sia come amministratore, che come cittadino.
«Nonostante gli sforzi – afferma Catapano – portati avanti con grande abnegazione dall’ente e dalle maestranze, nell’intento di salvaguardare la vita del consorzio e del posti di lavoro, ad oggi si deve apprendere con estremo rammarico e amarezza che le politiche messe in campo dall’amministrazione vengono neutralizzate e offuscate da una situazione debitoria pregressa, che incombe sulla vita stessa del consorzio e per la cui risoluzione urgono interventi di natura straordinaria. Ai lavoratori che si preparano a vivere una nuova stagione di protesta arrivi la mia più sentita solidarietà di amministratore prima e di cittadino poi. Ma il richiamo va alla politica più in generale perché intervenga ora e presto per fermare questo stillicidio che mette a rischio il lavoro di tanti operai e anche la salvaguardia ambientale del nostro territorio».
Oltre ad essere a rischio i posti di lavoro, potrebbe risentirne anche la salvaguardia ambientale: «Il consorzio ha svolto negli anni – sostiene ancora Catapano – una importante azione a tutela delle nostre aree, spesso fragili dal punto di vista idrogeologico. E solo i sindaci sanno quanto importante sia il lavoro svolto con particolare abnegazione dalle maestranze anche senza aver ricevuto il giusto riconoscimento economico. Non è più tempo di stare a guardare e attendere che qualcuno salvi la baracca. Oggi è tempo di fare fronte comune al fianco dei lavoratori, del personale d’ufficio, perché la vertenza del consorzio di bonifica si risolva e ci dia la possibilità di guardare al futuro con speranza e pro positività».
Ma il danno più consistente è avvertito da operai e famiglie, spesso monoreddito: «Praticamente non hanno di cosa mangiare, è uno schiaffo al vivere civile e della dignità che non può più essere taciuto, ma si deve assumere come impegno vero per una politica che vuole fare il bene della gente e di una comunità».