A rischio licenziamento 400 lavoratori calabresi che operano per conto delle aziende vincitrici degli appalti di pulizie, ristorazione a di accompagnamento notte
PAOLA (CS) – Giornata di mobilitazione nazionale oggi, lunedì 24 settembre, nel settore ferroviario. Sciopero per l’intero turno di lavoro per il personale dipendente delle aziende che operano nel settore degli appalti ferroviari del Gruppo FS Italiane. La protesta, indetta unitariamente dalle organizzazioni del settore, nasce dalla consapevolezza che, a causa dell’esaurimento degli ammortizzatori sociali, sono a rischio esubero oltre 2mila addetti su 10mila totali occupati nei servizi ferroviari in appalto di pulizia treni, stazioni e servizi accessori, di ristorazione e pulizia a bordo treno e di accompagnamento notte. Anche decine di lavoratori calabresi impiegati nelle ditte appaltatrici di Rfi e Trenitalia saranno soggetti a tagli. Ecco perché anche le segreterie territoriali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Taf e Fast Confsal, hanno organizzato, in piena aderenza all’iniziativa nazionale, lunedì 24 settembre una manifestazione di protesta dalle 8 alle 12 presso la stazione ferroviaria di Paola. “Esprimo la mia solidarietà ai circa 400 lavoratori che oggi rischiano il licenziamento. Sono tutti addetti al servizio di mantenimento,decoro e pulizia delle stazioni ferroviarie. Per tale motivo – ha affermato il consigliere della Provincia di Cosenza Graziano Di Natale – questa mattina mi sono recato presso la Stazione Ferroviaria di Paola per partecipare alla manifestazione indetta dalla sigla sindacale UIL e ho avvertito, come mio dovere, la Prefettura di Cosenza affinché una delegazione dei manifestanti venisse ricevuta. Il Governo Centrale e quello Regionale devono stare al fianco di padri di famiglia che rischiano il posto di lavoro”.
“Il 50 per cento dei lavoratori degli appalti ferroviari calabresi – dichiara Carlo Forlano, segretario generale aggiunto della Uil Trasporti Cosenza, con delega al settore della segreteria regionale – è a rischio licenziamento. Dati che in una regione come la Calabria sono preludio di un vero e proprio dramma sociale. E’ un momento delicato per noi calabresi a prescindere dalle dipendenze aziendali”. Tra le problematiche alla base dello sciopero ci sono anche le procedure di affidamento dei lotti messi a gara con ribassi eccessivi, la mancata applicazione delle clausole sociali e contrattuali ed i continui cambi appalti a causa dell’avvicendamento delle imprese, alle quali vengono affidati i servizi in appalto che di fatto determinano la non applicazione delle disposizioni di legge che regolano il settore. La vertenza è stata, nei giorni scorsi, oggetto di un incontro specifico presso l’assessorato allo Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche Sociali della Regione Calabria, nel corso del quale le organizzazioni sindacali hanno espresso dubbi e perplessità circa la mancanza da parte del Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) di soluzioni alternative agli ammortizzatori in scadenza e alla gestione degli affidamento degli appalti in generale. Il tavolo è stato riaggiornato al 28 settembre in attesa di un’eventuale determinazione del Ministero.