Le condizioni meteo sembrerebbe non fossero sfavorevoli, territorio doppiamente mortificato. Il ministro dell’Ambiente: “Ci siamo stancati di piangere morti per negligenza e sciatteria”
CIVITA (CS) – Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha raggiunto Civita. Dopo aver visitato i feriti ha commentato con parole dure la tragedia che ha visto perire sotto l’impeto del torrente Raganello in piena ben dieci escursionisti, mentre ancora si lavora alla ricerca di tre dispersi. “Dobbiamo capire se c’era un’adeguata tabellazione lungo il percorso – afferma Costa – se non c’era perché non era stata allestita. Fatti da accertare al di là dell’indagine penale per capire chi doveva fare cosa. Non per cercare responsabilità, ma trasparenza. L’Italia è stanca di piangere morti figlie di negligenza, sciatteria, improfessionalità. Non ce lo possiamo permettere. Sono un ex generale dei Carabinieri Forestali, non si può dire altro prima di vedere i documenti. Ringrazio l’ente Parco, i sindaci e tutti i soccorritori che si sono spesi per recuperare i corpi. Siamo tutti servitori dei cittadini”.
PRESIDENTE PARCO DEL POLLINO
“Questo territorio che stava per rivivere un rilancio turistico rischia di essere nuovamente mortificato”. Ad affermarlo è il presidente del Parco Nazionale del Pollino Domenico Pappaterra. “E’ una vicenda drammatica – spiega – che ha causato la perdita di tante vite umane, siamo vicino alle loro famiglie. La tragedia ha colpito il territorio e la comunità di Civita che stava diventando un luogo simbolo del riscatto di quest’area dove avevamo seguito la linea dello sviluppo sostenibile. Nel paesino di circa mille abitanti sono attive trenta attività turistiche, tanti giovani erano tornati a lavorare nella propria terra. Per questo ci riteniamo doppiamente feriti. Va precisato che il Parco Nazionale del Pollino ha un’associazione delle guide ufficiali escursionistiche, ma non abbiamo titolo nelle gole del Raganello a parte la regolamentazione delle arrampicate dove nidificano specie protette. La guida che era partita ieri da Civita non era tra i nostri associati, ma non ha iniziato l’escursione in maniera incauta o irresponsabile.
Si è avviata in condizioni climatiche non precarie e si è trovata di fronte ad una situazione imprevedibile. Il gruppo che accompagnava è stato travolto nella parte alta, ma anche sotto il ponte del Diavolo dove le persone che erano andare a fare il bagno sono state coinvolte dall’anomala piena e trascinate a valle. Non possiamo pensare di inibire le attività umane, le misure di salvaguardia previste per la zona 2 in cui ricade quell’area non ne vietano l’accesso. La bomba d’acqua che si è abbattuta su San Lorenzo Bellizzi e ha raggiunto gli escursionisti non poteva essere prevista. Le gole misurano 13 chilometri, attraversano quattro Comuni e un’area sottoposta a tutela ambientale e non è facile gestire gli accessi. E’ tutto gestito dall’Ufficio Provinciale della Biodiversità ex Corpo Forestale dello Stato oggi Arma dei Carabinieri Forestali”.
GUIDE TURISTICHE
“Due gruppi investiti dalla piena del Raganello si sono trovati purtroppo nel posto sbagliato al momento sbagliato. Lì ci sono corte, e cioé vie attrezzate, e marmitte, vasche di accumulo dell’acqua, e questo ha creato i maggiori problemi”. Lo ha detto Emanuele Pisarra, guida ufficiale del Parco nazionale del Pollino, tra i primi soccorritori giunti sul luogo del disastro. “Quella – ha aggiunto – è la parte più difficile e impegnativa del percorso, ma anche la più bella. C’è da dire però che con la pioggia e con l’ingrossamento improvviso del torrente, tutto questo rischia di trasformarsi in qualcosa di letale. Non voglio nemmeno pensare se una situazione del genere si fosse verificata a Ferragosto, quando sul Raganello c’erano circa 650 persone o un sabato. Temo che, in quel caso, ci sarebbe stata un’ecatombe”.
IL SINDACO DI CIVITA
“Stavamo lavorando assieme alle altre comunità (San Lorenzi Bellizzi, Cerchiara, Francavilla e con il supporto del Parco nazionale del Pollino) per poter regolare l’accesso alle gole del Raganello, ma oggi quello che è centrale per me è pensare alle vittime, ai feriti e ai loro familiari”. Lo ha detto il sindaco di Civita Alessandro Tocci. “Domani – ha aggiunto Tocci – ci dovremo mettere attorno ad un tavolo per stabilire quello che si dovrà fare. Quello che pesa in questa circostanza è la perdita delle persone”. “Negli ultimi anni è aumentato di molto nelle gole del Raganello il fenomeno del torrentismo”. Lo ha detto il sindaco di Civita, Alessandro Tocci, commentando la tragedia avvenuta ieri. “E’ facile adesso – ha aggiunto Tocci – sparare nel mucchio e dire cosa bisognasse fare. Per parte mia, mi sento con la coscienza tranquilla, anche di più”.
GOVERNATORE REGIONE CALABRIA
“La tragedia avvenuta nelle gole del Raganello, a Civita, lascia sgomenti e attoniti. L’ondata di maltempo ha trasformato quel canyon in una trappola”. È quanto afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, in una nota diffusa dal portavoce. “È un momento terribile e di grave lutto – aggiunge Irto – per tutta la nostra regione, oltre che per le comunità dalle quali provenivano gli escursionisti travolti dalla piena. Mi stringo alle famiglie delle vittime alle quali esprimo il più sentito e profondo cordoglio dell’Assemblea legislativa calabrese. Rivolgo inoltre un ringraziamento ai vigili del fuoco, ai carabinieri, alla Protezione civile e al Soccorso alpino per il loro incessante e commovente lavoro”.