Ancora nuovi casi vengono segnalati da Torremezzo di Falconara, Fiumefreddo Bruzio e da qualche tempo anche da Acquappesa. Ad agosto, vacanzieri e turisti indignati per il mare sporco: “e non veniteci a dire che sono alghe”
FIUMEFREDDO BRUZIO – L’ombra di questa perdurante situazione che interessa il tirreno cosentino, è sempre quella della cattiva depurazione e della mancata attenzione e controllo al corretto funzionamento degli impianti ma possono esserci anche scarichi abusivi dietro la ‘striscia’ di sporco che troppo spesso e da troppi anni, si materializza in acqua, nel medio tirreno cosentino. E a dirlo è stato anche il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, “esperto di ‘ndrangheta”, che ha parlato di ignoranza, incuria e malafede di chi è preposto a controllare i depuratori, ma anche i fiumi o i torrenti.
E’ stata una giornata calda quella di ieri e le spiagge del tirreno, da nord a sud, sono state prese d’assalto. Ma ancora una volta la domenica di molti, si è trasformata in una giornata di delusione e rabbia per un mare visibilmente sporco e certamente poco invitante. Ed è sempre la zona tirrenica del cosentino, a restituire ai bagnanti un mare certamente non da bere. Per quanto si possa tentare di giustificare la sporcizia in mare con alghe o fenomeni naturali, c’è chi giura che quell’acqua emette anche un odore ‘poco invitante’. Per non parlare delle famiglie con bambini che non riescono a godersi la vacanza: “i miei figli, in quell’acqua, non li facciamo entrare”.
Queste foto sono state scattate questa mattina così come il video in basso, lunedì 13 agosto, a Fiumefreddo Bruzio a mezzogiorno dove alcuni lettori ci raccontano di lamentele e grida in spiaggia. Ci sarebbero anche alcuni turisti francesi adirati e infastiditi per le condizioni dell’acqua. Ma le segnalazioni sono arrivate ieri anche da Acquappesa e da Torremezzo.
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E’ bene a questo punto riportare all’attenzione le parole pronunciate dal procuratore Gratteri che in un’intervista ha escluso una potenziale responsabilità della ‘ndrangheta dietro il problema dell’acqua sporca nel mare calabrese ed ha parlato invece di “ignoranza, incuria e malafede di chi è preposto a controllare i depuratori, i fiumi, i torrenti, e mi riferisco a forze dell’ordine ed enti che non hanno né la sensibilità, l’educazione né la cultura del rispetto della natura e dell’ambiente, poiché non capiscono che non avendo industrie, l’unico inquinamento è quello dei depuratori”.
“Basterebbe far funzionare quei quattro depuratori che ci sono e avremmo il mare sempre pulito. Non esistono altri tipi di inquinamento, raramente vi sono tipi di inquinamento industriale. Il non essere in grado in Calabria di far funzionare gli impianti di depurazione è una cosa grave, soprattutto con quello che costa l’organizzazione è tutto ciò che vi è intorno al depuratore”.