L’adesca via web, la fa innamorare e poi le dice che deve prostituirsi per finanziare il matrimonio. Sulla prepagata della suocera finiscono 40 mila euro
MONGRASSANO (CS) – Dapprima la pubblicazione online di un annuncio con l’intento di instaurare nuove amicizie, quindi l’adescamento – via web – di una giovane donna e, spacciandosi come un facoltoso imprenditore, l’avvio di un platonico rapporto sentimentale. Di qui alla promessa di sposarla il passo è stato breve, prospettandole pero’ la necessità di prostituirsi per avere una fonte di guadagno per il finanziamento del matrimonio. E lei, la vittima, è stata costretta, anche con minacce, a riversare tutti gli introiti dell’attività di prostituzione (40mila euro) in favore dell’uomo con ricariche su una carta prepagata intestata ad una anziana, risultata successivamente madre dello stesso, la quale consapevole del raggiro, era riuscita anche lei a convincere la vittima, una 28enne residente nell’area dei Castelli Romani, giovane che la sua attività non era da considerarsi un tradimento poiché esercitata per una giusta causa.
Adesso i carabinieri hanno interrotto il tutto, arrestando l’uomo, 47 anni, e la madre, l’uno finito in carcere e l’altra, vista l’età avanzata, ai domiciliari.
L’operazione è stata condotta in Calabria dai carabinieri della Compagnia di Velletri con personale della Compagnia di San Marco Argentano (Cosenza), eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare personale e reale del Gip del Tribunale di Velletri per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I due sono residenti a Mongrassano, un piccolo centro del Cosentino. L’ordinanza di custodia cautelare è frutto di un’articolata attività d’indagine svolta dai carabinieri della Stazione di Ariccia, tra il novembre 2017 e lo scorso gennaio coordinata dalla Procura di Velletri, che ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli arrestati, i quali in concorso tra loro hanno indotto la 28enne alla prostituzione. L’uomo è risultato avere già precedenti. Il Gip del Tribunale di Velletri ha anche disposto il sequestro dei beni di madre e figlio fino ad arrivare alla somma carpita illecitamente