I proprietari dei terreni, il direttore dei lavori e i responsabili dell’ufficio tecnico comunale rischiano pene fino ad oltre quattro anni di reclusione
PAOLA (CS) – Un ospedale ‘abusivo’ a rischio crollo in una zona franata nel corso degli anni. A finire a processo per uno dei tanti scempi compiuti ai danni dell’incolumità dei cittadini del Terreno cosentino cinque persone accusate, a vario titolo, di aver violato la legge avviando lavori in un’area in frana sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale e sismico. Incuranti dell’altissimo rischio idrogeologico certificato dalle istituzioni preposte avrebbero avviato, a loro discrezione, la ristrutturazione dell’Ospedale di Paola senza depositare gli atti progettuali presso l’Ufficio del Genio Civile competente cui parere avrebbe all’epoca comportato l’autorizzazione a procedere.
Il tutto avrebbe comportato danni irreparabili alla struttura. Infatti come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio i cinque imputati, in concorso tra loro, “nell’aver eseguito lavori di sbancamento, sistemazione dell’area esterna con lavorazioni di movimento terra, sistemazione di gabbionature a gradoni, posizionamento di gabbioni in pietra alla base del costone precedentemente tagliato con mezzi meccanici in difformità e in assenza di titolo abilitativo, senza verificare la compatibilità del tipo di lavoro compiuto con le caratteristiche dell’area oggetto di lavori, cagionavano nel gennaio 2013 per negligenza, imperizia, imprudenza lo smottamento dell’intera area in terra battuta circostante il parcheggio del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Paola e la comparsa di vistose e profonde lesioni nel terreno, con conseguente pericolo per la pubblica incolumità”.
Oggi presso il Tribunale di Paola il pm Grieco alla presenza del collegio giudicante presieduto da Alfredo Cosenza ha formulato le richieste di condanna per gli imputati. Per i proprietari dei terreni, la quarantaseienne Sganga Annarita e il quarantanovenne Pasqualino Saragò, è stata invocata la pena di quattro anni e sei mesi di detenzione. Eduardo Romano, direttore dei lavori, rischia invece di essere condannato a tre anni. Una pena di poco superiore, 3 anni e sei mesi di reclusione, è stata richiesta per i responsabili dell’Ufficio Tecnico del Comune di Paola Salvatore Romito e Silvestro Mannarino. Nel processo si sono costituite come parti civili l’ASP di Cosenza e il Comune di Paola che dovranno, in caso di condanna, essere risarciti per i danni subiti.