La comunità gli vuole molto bene perchè don Giuseppe non è solo un prete. E così i fedeli si affrettano a sistemare a loro spese la casa canonica per accogliere il neo parroco Don Giuseppe Mancuso che ha solo 27 anni.
ROSE (CS) – A scriverci è una nostra affezionata lettrice, che ci racconta la personalità di un giovane sacerdote che ha rivoluzionato nel centro in cui opera, Rose, il modo di vedere la chiesa e Cristo. “Nel mio paesello è appena arrivato un nuovo parroco succeduto al precedente dopo 28 anni. La sua immagine è cosi speciale che ci ricorda tanto il Santo Francesco d’Assisi, e la sua essenza non ci sembra neanche di questa terra. Da questa giovane figura infatti si percepiscono chiare tre cose: serenità, amore verso il prossimo e tanta voglia di far conoscere Dio in tutte le sue forme“.
Il giovane parroco si chiama don Giuseppe Mancuso, e c’è chi giura che ‘sia stato mandato dal cielo’. Un’anima di 27 anni, che ha portato amore e senso di uguaglianza nella comunità, ma soprattutto tanto affetto per tutti (in particolar modo per piccoli e anziani), tanta voglia di parlare di Cristo, tanta bontà, che spesso ricorda la storia di Padre Pio.
Eh sì perchè il suo arrivo scombussolò, positivamente, un intero paesello. Ed in effetti mai si verificò che una comunità, (giovani, poveri anziani…) con i propri soldi avesse rimesso in sesto ed arredato la casa parrocchiale (che versava in terribili condizioni) per far in modo che il parroco venisse ad abitare da subito tra loro.
A Rose è accaduto proprio questo: in meno di due mesi un intero paese si è prodigato per la futura casa di don Giuseppe. Lui non avrebbe potuto farlo perchè, ha detto, i soldi che ha, servono per sistemare “la casa del Signore”, ovvero le chiese, che hanno bisogno di “qualche ritocchino”. E così tutto il paese, per il forte desiderio di vedere questo giovane parroco amico di tutti abitare a Rose, e per semplificare il mandato di don Giuseppe, fatto di viaggi, visite alle persone ammalate, messa giornaliera delle 18:30, ha deciso di impegnarsi per dargli un luogo in cui potersi appoggiare e riposare.
Il 26 novembre prossimo, dopo nemmeno 2 mesi dal suo arrivo, la casa sarà pronta per essere abitata, e ci sarà una grande festa, saranno invitati tutti nessuno escluso, seguirà il taglio del nastro alla porta dell’abitazione, e tanta gioia vera di una intera comunità, che da anni non era più coesa in eventi del genere. Don Giuseppe è il simbolo di come un piccolo grande uomo in poco tempo sia riuscito a restituire il sorriso ad un intero paese in un periodo storico in cui la gioia e la coesione sembrano sparite.