Si è tenuto a Mendicino il primo corso base per la gestione del canile voluto dai titolari della ditta Cino Sport, che sono le stesse persone che gestiscono il canile privato Terredonniche sulle quali si sono da qualche giorno chiuse le indagini.
MENDICINO (CS) – Come insegnare a gestire un canile: argomento interessante in una terra dove non si riesce a debellare la piaga del randagismo. Ma se poi quel corso è promosso da chi un canile lo gestisce da anni a suo modo, ed è finito anche nel mirino della Procura della Repubblica di Cosenza? Si tratta dei titolari della “Cino Sport” che, sono le stesse persone che risultano indagate dalla Procura di Cosenza e che gestiscono il canile in località Terredonniche di Mendicino. Dalle carte della Procura, avrebbero esercitato la loro attività “senza i requisiti previsti da DPGR-CA n. 197 del 20.12.2012 creando condizioni di evidente sovraffollamento e compromettendo il benessere degli animali ospiti nella loro struttura cagionando loro ‘gravi sofferenze”. Arturo Bruno e la moglie Franca Petruzzi Battaglini, titolari della Cino Sport, sono indagati inoltre per aver “realizzato su un terreno ricadente a 150 metri dall’argine di un torrente, altri box da destinare al ricovero degli animali insieme alla rete fognaria per la raccolta delle acque reflue provenienti dal loro canile con il successivo allaccio senza richiedere l’autorizzazione paesaggistica come la legge prevede”.
Il canile dunque era gestito così: all’interno un numero superiore di cani rispetto alle reali capacità della struttura (sovraffollamento). I responsabili per aumentare la superficie e quindi il volume di affari, avevano effettuato dei lavori risultati abusivi e portati a termine grazie ad un progettista edile ed al responsabile tecnico del comune, che aveva autorizzato la realizzazione di un condotto fognario su un terreno ricadente sotto il vincolo paesaggistico. Il medico veterinario dell’Asp di Cosenza invece, avrebbe approfittato della sua posizione per provocare degli ingiusti profitti ai proprietari del canile. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza sta vagliando la posizione di otto persone, denunciate a vario titolo per i reati di maltrattamento di animali, abuso d’ufficio commesso da Pubblico Ufficiale, e abuso edilizio.
E i titolari della struttura in questione, sono gli stessi che hanno promosso il corso “per la gestione di un canile”? Ebbene si!
A Mendicino, nelle giornate di sabato 28 e domenica 29 ottobre scorsi, si è tenuto addirittura il “Corso base per gestione canile”, annunciato come “primo appuntamento del genere in Calabria”. E il Comune di Mendicino ha concesso all’iniziativa il patrocinio e la sala consiliare per lo svolgimento del corso.
Ed eccoci al dunque: “promotrice dell’iniziativa la ditta “Cino Sport” di Mendicino”. Le due giornate, hanno visto “l’attenta partecipazione di addetti al settore e volontari”. Ed alcuni di questi, sono probabilmente gli stessi che si sono battuti per liberare centinaia di cani dalla struttura di Terredonniche. Cani che sono entrati in canile cuccioli e sono invecchiati al suo interno, per i quali non è stato fatto nulla o quasi, per trovare loro una casa.
L’obiettivo del corso? “La promozione e la diffusione delle procedure per una corretta gestione di strutture canile/rifugio col fine ultimo di favorire l’affidamento dei cani tenuti presso le stesse“. Al corso hanno partecipato per il ‘titolo’ 10 volontari alcuni dei quali aderenti ad associazioni animaliste, e 9 operatori di canile.
Il consigliere comunale di Mendicino con delega al randagismo Ignazio Giordano, ha definito addirittura «lodevole e coinvolgente l’iniziativa voluta dalla ditta Cino Sport; due giorni di formazione per nuovi operatori che hanno appreso metodi e strumenti necessari ad operare con i gestori dei canili e le amministrazioni per attivare la preparazione e l’addestramento dei cani detenuti nei rifugi al fine di favorirne l’adozione». Inoltre, al termine del corso, sono stati rilasciati gli attestati di partecipazione e ci si è dati appuntamento tra qualche mese, sempre a Mendicino, con i corsi di addestramento avanzati di primo e secondo livello.
E allora la domanda che in molti si sono posti: ma i titolari della Cino Sport che hanno promosso il ‘corso’ di formazione non sono gli stessi finiti nella bufera dopo il blitz del novembre 2016 di un gruppo di animalisti insieme ai carabinieri? Come si fa a promuovere l’insegnamento e la formazione in tale materia se si è proprietari di un canile-carcere che ha ingressato decine e decine di cani per anni, per poi non provvedere alla promozione per l’adozione? Questo corso non sarà un modo per tentare di spostare l’attenzione sulla situazione del canile Terredonniche? Perché i canili si gestiscono bene… quando si riesce a svuotarli!
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