Il primo cittadino con una lettera aperta al ministro dell’interno e degli affari esteri denuncia ‘manca personale, impossibile accogliere altri migranti’. Lettera inviata anche al prefetto di Cosenza Tomao, al questore Liguori e al Presidente della Giunta Regionale Oliverio
CORIGLIANO CALABRO (CS) – Sì all’attracco di navi crociera; no allo sbarco di navi di migranti è questa la richiesta del primo cittadino Giuseppe Geraci che, con una lettera aperta, ribadisce la difficoltà della cittadina jonica ad accogliere ulteriori sbarchi. “Il Comune, in difficoltà economica e con personale sottodimensionato – si legge nella lettera – non potrebbe più affrontare nuove emergenze. Il territorio è privo di strutture idonee ad ospitare i profughi. La lattera di denuncia è stata inviata al Ministro degli Interni Angelino Alafano, quello degli Affari Esteri Paolo Gentiloni, al Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, al Questore Luigi Liguori, al Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio, al Comandante della Capitaneria di Porto Francesco Perrorri ed al Vescovo della Diocesi di Rossano – Cariati Mons. Giuseppe Satriano.
“Avverto forte la necessità – scrive GERACI – di esternare la preoccupazione atteso che il fenomeno potrebbe reiterarsi. Il Comune di Corigliano Calabro, in precedenza sciolto per le motivazioni a tutti note, versa in stato di forte precarietà sotto il profilo economico nonché dal punto di vista delle risorse umane. I richiamati sbarchi hanno determinato,tra notevoli difficoltà superate solo grazie al buon senso e alla collaborazione di tutti, l’impiego di personale dipendente che, in maniera defatigante e con scarsezza di mezzi, ha egregiamente sopperito alle emergenze sebbene con grave nocumento per l’Ente, non è potuto essere stato impiegato per le attività ordinarie e straordinarie afferenti il territorio comunale. Il personale in organico al Comune versa in condizioni di eccessivo sottodimensionamento per cui vi è la effettiva impossibilità a far fronte a tali emergenti situazioni che, di fatto, non potranno essere affrontate. A ciò aggiungasi – continua la missiva – il fatto che il Porto di Corigliano, che ha visto la luce alla fine degli anni ’70, solo in questi ultimi anni e grazie al solerte impegno di Amministratori ad ogni livello, ha avuto il giusto riconoscimento quale struttura a vocazione commerciale e turistica. Invero navi da crociera avevano, in questi ultimi tempi mostrato interesse per località ricadenti nelle aree geografiche dell’area portuale, prevedendo attracchi che avrebbero garantito lo sbarco di turisti di ogni dove con conseguenti indotti di presenze ed economicamente rilevanti. La destinazione dell’area portuale ad attracchi di navi carretta con a bordo profughi ed immigrati – è la preoccupazione del Sindaco – ha svilito e svilirebbe la naturale destinazione della stessa con conseguenti ed irreparabili danni alla economia del territorio. Inutile far presente che le nostre zone sono prive di strutturati centri di accoglienza e ogni ricovero, seppur temporaneo, graverebbe in maniera deleteria sulle casse e sulle finanze dell’Ente sulle quali, dall’atto del suo insediamento, questa Amministrazione, ha intrapreso un serio percorso di risanamento. Mi auguro che questa mia – conclude GERACI – trovi la debita considerazione, e, nel mentre ribadisco quanto innanzi esternato, auspico che altre situazioni similari non abbiano a ripetersi.
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