COSENZA – Le navi dei veleni ancora sul banco degli imputati.
La Cgil di Cosenza si è costituita parte civile nel processo sul fiume Oliva che vede imputati “per disastro ambientale ed avvelenamento delle acque” un imprenditore e alcuni proprietari di terreni che sono risultati contaminati. Nel greto del fiume Oliva, ricordiamo, fu registrato un alto tasso di radioattività che gli inquirenti avevano inizialmente attribuito al presunto interramento del misterioso cargo della Jolly Rosso, la nave spiaggiatasi sul litorale di Amantea nel 1990. La magistratura, come spiega Francesco Cirillo il giornalista che da sempre si occupa delle vergognose vicende legate alle navi dei veleni, è stata sempre molto timida e generosa nei loro confronti. E difatti archiviò tre volte le inchieste aperte in vari periodi sulla Rosso. Una prima volta lo fece il sostituto Procuratore di Paola, Domenico Fiordalisi nel 1992, che fu quello che ne ordinò frettolosamente la demolizione, poi lo fece il sostituto procuratore di Reggio Calabria Alberto Cisterna nel 1999, ed infine lo fece nel 2009 il sostituto Procuratore di Paola Francesco Greco. Archiviarono senza pudore anche se, nelle loro stesse richieste di archiviazione, venivano espressi vari dubbi sul carico effettivo, sul ruolo del faccendiere Comerio, sulla falla misteriosa, sulla ditta olandese chiamata nel tentativo di recupero sulla spiaggia ed al suo eccessivo pagamento, sui rifiuti trasportati in tutta fretta dalla nave a due discariche di Amantea, ed infine su chi ha potuto seppellire fino a centomila metri cubi di rifiuti tossici nel fiume Oliva proprio nel punto preciso dove la Rosso spiaggiò.
Nell’udienza di questa mattina il Tribunale di Cosenza, ha accolto la richiesta della Camera del lavoro bruzia, rappresentata dall’avvocato Simonetta Bruni. La Cgil di Cosenza ha motivato la sua richiesta richiamando l’articolo 9 dello Statuto dei lavoratori che riconosce il diritto del sindacato a promuovere tutte le misure di tutela della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori. “La Cgil di Cosenza continua anche nelle aule giudiziarie la sua battaglia al fianco del Comitato civico Natale De Grazia, delle altre associazioni ambientaliste e, soprattutto, dei cittadini che hanno subito e subiscono gravi danni dall’interramento di rifiuti pericolosi – afferma il segretario Giovanni Donato -. Siamo soddisfatti per il risultato ottenuto questa mattina che rappresenta un’ulteriore tappa della nostra lotta per i diritti civili e a difesa dell’ambiente e della legalità. Una lotta che ha avuto un momento significativo nell’imponente manifestazione di Amantea del 24 ottobre del 2009 e che continueremo anche in futuro. Alle associazioni ambientaliste e alla gente comune ribadisco il sostegno della Cgil per una battaglia difficile che tutti insieme riusciremo a vincere. Siamo convinti, difatti, che il territorio sia una risorsa importante per lo sviluppo e l’occupazione”. Si spera che la verità non venga anch’essa interrata tra i bui scaffali di qualche archivio.