ROSSANO – Nonostante le rassicurazioni del Governo il Tribunale chiude i battenti.
Arriva il primo camion per il trasloco, ma l’ordinanza sindacale con cui e’ stata istituita la zona a traffico limitato ne impedisce il transito fino al Palazzo di giustizia, dove intanto prosegue, con sempre maggiore determinazione e con una crescente partecipazione anche della societa’ civile, il presidio-assemblea permanente. “Ieri – afferma il presidente del comitato pro-Tribunale, l’avvocato Maurizio Minnicelli – si e’ presentato un furgone il cui autista si e’ qualificato quale dipendente della ditta Abaca, il quale ha preso atto della istituzione della zona a traffico limitato e si e’ recato in Comune a ritirare copia dell’ordinanza sindacale”. L’incontro con le autorita’ di polizia urbana, con i rappresentanti del comitato e del consiglio si e’ svolto “in estrema tranquillita’ e con modalita’ civili e del tutto colloquiali” prosegue l’avvocato Minnicelli, che puntualizza: “D’altra parte, nessun trasporto poteva essere iniziato, dato che sia i fascicoli sia i mobili devono essere preventivamente catalogati e inventariati”. E’ da piu’ giorni, nonche’ da piu’ parti, che si ribadisce la necessita’ di differire l’avvio delle operazioni di trasloco, considerata anche la delicatissima fase in atto e l’attesa di decisioni dalla Capitale. E su questo il comitato e’ perentorio: “I motivi di opportunita’ e di logica – va avanti il presidente Minnicelli – che avrebbero dovuto consigliare il rinvio di pochi giorni dell’inizio delle attivita’ di trasloco permangono, stante la fase evolutiva della vicenda che riguarda l’eventuale permanenza del tribunale. Sicche’ non si comprende la caparbieta’ e l’ansia con cui si vogliono affrettare i tempi di trasferimento verso un sito la cui inaugurazione e il cui completamento, cosi’ come abbiamo appreso dalla stessa presidente del Tribunale di Castrovillari Caterina Chiaravalloti, non avverra’ prima della fine di questo mese”.
Il comitato territoriale pro-Tribunale rimarca, inoltre, che “con sempre maggiori rischi per la loro salute, l’avvocato Mitidieri e l’ingegnere Stasi stanno proseguendo indefessi lo sciopero della fame solo consentendosi, entrati nel quarto giorno, di assumere oltre all’acqua anche alcuni flaconi di integratori, che scongiureranno l’evenienza che nelle prossime ore i medici che seguono i digiunanti siano costretti a disporne il ricovero coatto in ospedale“. Nel frattempo, parallelamente al presidio permanente, che fa registrare una sempre maggiore presenza e partecipazione, da piu’ parti proseguono le iniziative e i contatti affinche’ si pervenga alla adozione, da parte del ministro Cancellieri, dell’agognato decreto per la sopravvivenza del Tribunale di Rossano. “In questi giorni di presidio permanente e di sciopero della fame che ormai dura da 4 giorni abbiamo sempre lanciato dei segnali chiari, inequivocabili sulle ragioni della nostra lotta”. Lo dichiarano in una nota Flavio Stasi e Mauro Mitidieri, protagonisti della protesta nella cittadina ionica. “Da cittadini e calabresi – aggiungono i due – chiediamo alle istituzioni sane, ma soprattutto alla cittadinanza del comprensorio di Castrovillari, di abbandonare a loro stesse quelle patetiche burocrazie che in questa fase stanno agendo, badate bene, non per la salvaguardia delle nostre comunita’, ma contro il salvataggio di un tribunale in Calabria, cosa grave ed imperdonabile, col solo scopo di ottenere meri e temporanei benefici personali e corporativi. Noi abbiamo deciso di continuare lo sciopero della fame – chiude la nota di Mitidieri e Stasi – fin quando il Governo non correggera’ l’assurda stortura combinata a danno del nostro territorio, lo facciamo con senso di sacrificio e decisione: abbiamo bisogno anche della vostra condivisione e solidarieta’”.