Calabria
Pena ridotta all’aggressore di Davide Ferrerio, il padre «scriverò a Mattarella»
BOLOGNA – “Di fatto lo ha ucciso, un ragazzo che era nello splendore della gioventù, e si trova praticamente dimezzata la pena“. Sono le parole del papà di Davide Ferrerio, il giovane bolognese ridotto in fin di vita due anni fa a Crotone a seguito di un pestaggio nato da uno scambio di persona.
Il padre di Davide, Massimiliano Ferrerio, ha criticato la riduzione della pena in Appello, da 20 anni a 12 anni ed otto mesi, per Nicolò Passalacqua, il 24enne accusato di essere stato il responsabile dell’aggressione del figlio ed ha annunciato anche l’intenzione di rivolgersi al Presidente Sergio Mattarella, parlando di anomalie nella giustizia.
“Ho intenzione di coinvolgere tutti gli organi istituzionali, dal Presidente della Repubblica, ai vertici di Camera e Senato e al Ministro della Giustizia, per fare luce su queste anomalie che abbiamo riscontrato, ci sono cose che sono da cambiare perché non sono coerenti con uno Stato civile che faccia giustizia”.
Il padre di Davide tra l’altro, ha firmato la petizione online per dire ‘No’ all’archiviazione del caso sulla scomparsa di Cristina Golinucci lanciata su Change.org lo scorso 11 luglio, che ha già raccolto quasi 24mila firme. Con la petizione lanciata dall’avvocata Barbara Iannuccelli, dell’Associazione Penelope, si chiede di non archiviare il caso della 21enne scomparsa da Cesena nel 1992 e mai più ritrovata. Nelle scorse settimane la Procura di Forlì ha chiesto per la decima volta l’archiviazione delle indagini e la famiglia si è opposta.
Tra le firme raccolte dunque, anche quella di Massimiliano Ferrerio: “Ho letto della vicenda e sono rimasto impressionato – ha detto -, quindi ho pensato di dare un piccolo contributo alla causa della signora Marisa degli Angeli, madre di Cristina, per risvegliare la coscienze dormienti. E’ giusto riaprire il caso e aiutare una madre che cerca da 32 anni il corpo di sua figlia. Sta subendo un’ingiustizia“.
Per il padre di Davide si tratta di “una vicenda con tante anomalie e – racconta – mi sono immedesimato in una madre che vive una situazione tremenda, un po’ simile alla mia. In certi casi la giustizia sembra non voler percorrere le giuste indicazioni che danno il buon senso e la logica”.
Proprio la riduzione della pena decisa lo scorso 8 luglio dalla Corte d’appello di Catanzaro per Passalacqua ha contribuito alla sua scelta di sposare la petizione: “Anche nel mio caso sono emerse anomalie indescrivibili, eppure ci sono i filmati che fanno vedere le percosse subite da Davide, poi ci sono testimoni ed elementi certi, ma nonostante questo la giustizia sembra non tenerne conto. Nel caso di Cristina, invece, bisogna proprio far luce sui punti oscuri”. L’avvocata Iannuccelli, infine, ha aggiunto: “Stamperò l’elenco dei firmatari e mi presenterò all’udienza che verrà fissata per l’opposizione con questo plico, per dimostrare al giudice che l’omicidio di Cristina non riguarda solo i Golinucci, ma tante persone che chiedono giustizia. Cristina è stata uccisa, Davide lotta contro la morte e la giustizia vacilla”.
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