Area Urbana
2 novembre
Oggi la commemorazione dei defunti: un fiore, una preghiera e un ricordo per i nostri cari
Nel giorno dei defunti, la Calabria si raccoglie tra fiori e preghiere. Nei cimiteri si rinnova il legame con chi non c’è più tra fede, memoria e amore eterno
COSENZA – C’è chi vi si reca con un velo di timore e chi, invece, tra i viali silenziosi del cimitero, trova serenità e conforto. Il 2 novembre, giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, resta una delle ricorrenze più sentite anche in Calabria, un momento di raccoglimento e memoria che unisce dolore e speranza, ricordo e preghiera. Già da ieri, in molti hanno varcato i cancelli dei camposanti per deporre un fiore, accendere una candela, rivolgere una preghiera. Altri lo faranno oggi, nel giorno in cui la Chiesa invita i fedeli a ricordare tutti i propri cari che non ci sono più. Un gesto antico, semplice ma profondo, che attraversa i secoli e le generazioni.
La festa dei morti – così la chiamano in tanti – tocca ciascuno di noi, almeno una volta l’anno. È l’occasione per fermarsi, in un mondo che corre troppo in fretta, e per riflettere sul senso della vita, sui legami, sulle radici. Tra i viali dei cimiteri calabresi si intrecciano ricordi e silenzi, parole sussurrate e pensieri che si fanno preghiera. Per qualcuno è un momento di malinconia, per altri un’occasione di pace e di ricordo.
Le origini di una tradizione antica
La ricorrenza del 2 novembre affonda le sue radici nella storia della Chiesa. Le prime commemorazioni dedicate ai defunti risalgono addirittura a un rito bizantino, celebrato tra gennaio e febbraio. Ma è nel 998, grazie all’abate benedettino sant’Odilone di Cluny, che la celebrazione assume la forma che conosciamo oggi: l’abate dispose che, dopo i vespri del 1° novembre, si suonassero le campane a lutto in memoria di tutte le anime dei defunti. Da allora, la tradizione si diffuse in tutta Europa e, nel XIV secolo, la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente la festa con il nome latino di Anniversarium Omnium Animarum — l’Anniversario di tutte le anime. In Italia, pur essendo una solennità religiosa molto partecipata, il “giorno dei morti” non è mai stato riconosciuto come festività civile. Eppure, resta una giornata che appartiene al cuore delle comunità.
Ricordare per non dimenticare
La commemorazione dei defunti è più di un rito. È un ponte tra chi resta e chi se n’è andato, un modo per dire che l’amore vero non muore mai, ma si trasforma, resta presenza silenziosa, memoria viva. Nel giorno dei morti, la Calabria-+ tra chiese illuminate, cimiteri pieni di fiori e preghiere sussurrate – ritrova, almeno per un giorno, la propria dimensione più intima: quella della memoria condivisa, dove ogni nome inciso sulla pietra racconta una storia d’amore che continua nel tempo.
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