Calabria
Neonato trovato senza vita tra gli scogli, ci sono indagati. Esame del Dna per stabilire la paternità
REGGIO CALABRIA – Ci sarebbero alcune persone iscritte nel registro degli indagati a nell’inchiesta aperta dopo il ritrovamento, domenica scorsa, del corpo senza vita di un neonato, con il cordone ombelicale ancora attaccato. Il piccolo era all’interno di uno zaino abbandonato tra gli scogli a Villa San Giovanni, nei pressi degli imbarcaderi per la Sicilia. Carabinieri e Squadra mobile che svolgono le indagini, nelle ore successive erano riusciti a rintracciare la madre del bambino, una ragazzina di 13 anni, affetta da deficit cognitivo che è stata trovata in casa dei genitori.
Portata d’urgenza in ospedale e ricoverata per un possibile rischio di setticemia poi rientrato, è stata dimessa. Ma le indagini proseguono e sono indirizzate sul contesto familiare particolarmente degradato in cui vive la giovane.
Su delega del procuratore aggiunto Walter Ignazitto e del sostituto Tommaso Pozzati, della Procura ordinaria, e del sostituto della Procura dei minorenni Giuseppe Creazzo, sono state sentite in Questura alcune persone informate dei fatti, in particolare familiari della 13enne che sarebbero stati a conoscenza della sua gravidanza e le cui dichiarazioni potrebbero rivelarsi utili per appurare le modalità della morte del neonato e del suo abbandono tra gli scogli.
Sentita la madre della 13enne, eseguita l’autopsia sul corpo del piccolo
Tra le persone sentite anche la mamma della tredicenne in quanto gli investigatori intendono accertare se, e da chi, la ragazza é stata aiutata a partorire in quanto non avrebbe potuto fare tutto da sola. Inoltre si punta a stabilire se il neonato fosse già morto quando é stato dato alla luce o se il decesso sia sopraggiunto successivamente. In questo senso le risposte dovrebbero venire dall’autopsia disposta dall’autorità giudiziaria e che è stata eseguita nelle scorse ore. Sul corpo del neonato è stato disposto anche l’esame del Dna per chiarire chi è il padre del neonato, se si tratta di un giovane o di una persona più grande e se fosse a conoscenza della gravidanza della tredicenne. Non si esclude, tra l’altro, un’altra ipotesi inquietante. E cioè che la ragazza possa essere stata coinvolta in un giro di prostituzione minorile. Ipotesi che trova fondamento nel degrado sociale in cui ha vissuto fino ad oggi e dal quale, si spera, possa adesso uscire definitivamente per andare incontro ad un futuro più dignitoso.
Social