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Narcotraffico della ’ndrangheta a Torino: Cassazione annulla le condanne per i principali imputati

ROMA – Colpo di scena nel processo sul narcotraffico internazionale della ’ndrangheta a Torino: la Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza emessa dalla Corte d’appello il 20 febbraio 2024, che aveva condannato alcuni esponenti considerati ai vertici del presunto sodalizio criminale legato al traffico di cocaina. Ad ottenere l’annullamento sono stati Domenico Giorgi (classe 1963, condannato a 17 anni), Francesco Giorgi (classe 1962, condannato a 16 anni), Giovanni Giorgi e Sebastiano Giorgi, tutti originari di San Luca, comune noto per la storica presenza della ’ndrangheta.

La Suprema Corte ha accolto le censure difensive sui vizi di motivazione legati al ruolo di vertice attribuito agli imputati dalla Procura torinese, disponendo un nuovo giudizio dinanzi a un’altra sezione della Corte d’appello. Annullamento con rinvio anche per Stefano Sanna, difeso dagli avvocati Piras e Cappetta. Rigettati invece i ricorsi di altri imputati, tra cui Pietro Parisi, Domenico Napoli, e diversi appartenenti alla famiglia Giorgi. Il processo riguarda un’articolata rete di narcotraffico operante dal 2018, con base a Torino e ramificazioni internazionali, specializzata nell’importazione e distribuzione di cocaina.

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