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Mormanno, indennità di vigilanza alla Polizia Locale non pagata: «Inadempienti gli uffici preposti»

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Mormanno, indennità di vigilanza alla Polizia Locale non pagata: «Inadempienti gli uffici preposti»

I due istruttori precisano che la controversia si è sviluppata con gli uffici preposti e non contro l’amministrazione comunale che ha cercato di mette in atto una conciliazione con i dirigenti

Francesca Bloise

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Polizia Locale

MORMANNO (CS) – Nei giorni scorsi il Tribunale di Castrovillari ha riconosciuto a due istruttori di Polizia Locale in servizio presso il Comune di Mormanno il diritto a percepire l’indennità di vigilanza prevista dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del comparto Regioni ed Autonomie Locali. Una vittoria per i due dipendenti che, a seguito di un lungo iter, hanno avuto il riconoscimento dei loro diritti.

Proprio loro, hanno contattato la nostra redazione per precisare alcuni aspetti sulla questione. I due dipendenti del Comune di Mormanno hanno voluto chiarire, infatti, che la controversia portata avanti si è sviluppata tra gli istruttori di Polizia Locale e gli uffici preposti al pagamento dell’indennità di vigilanza. Nessuna rimostranza, invece, è stata avanzata nei confronti dell’amministrazione comunale.

I due istruttori hanno precisato, infatti, che l’attuale sindaco Paolo Pappaterra ha cercato di mettere in atto una conciliazione con i dirigenti degli uffici preposti, ma ogni tentativo è stato vano.

Ad essere inadempiente non è l’amministrazione comunale di Mormanno – precisano i due – ma gli uffici preposti in quanto nonostante il formale riconoscimento della qualifica di agente di pubblica sicurezza da parte del Prefetto, non hanno provveduto alla corrisponsione delle somme a noi spettanti“.

Indennità di vigilanza alla Polizia Locale, gli istruttori: “Chi paga?”

L’amministrazione comunale di Mormanno aveva infatti, formalmente richiesto per i due istruttori il riconoscimento della qualifica di agente di pubblica sicurezza per il personale della Polizia Locale, tramite la deliberazione della Giunta Comunale n. 83 del 28 giugno 2018, qualifica poi conferita loro dal Prefetto di Cosenza in data 2 aprile 2019.

Nonostante tutto questo “gli uffici preposti non hanno prevveduto a corrispondere quello che ci spettava e così abbiamo fatto ricorso affidandoci all’avvocato Simone Scarpino del foro di Cosenza e oggi abbiamo ottenuto quello che ci spetta. Ora ci chiediamo solo: chi pagherà tutto questo? L’amministrazione in quanto ente oppure chi ha sbagliato per tutto questo tempo senza ricoscerci quello che ci spettava?”.

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