Insieme ai bulloni e alle viti, le barre filettate sono elementi di fissaggio universali e decisamente diffusi che possono trovare impiego in una grande varietà di settori diversi. Sebbene siano associate principalmente al settore dell’edilizia e a quello della costruzione di apparecchiature e strumenti meccanici, l’uso delle barre filettate si estende anche all’ingegneria e addirittura alla pubblicità e all’arredamento. Insomma, in questo articolo trovi tante informazioni su questo versatile elemento di fissaggio, le sue caratteristiche e i principali campi di applicazione.
Cosa sono le barre filettate
In generale, possiamo definire le barre filettate come de lunghi perni metallici di forma cilindrica con una caratteristica filettatura che può essere applicata lungo tutta la barra, oppure solo alle due estremità.
Al contrario di viti e bulloni, questi elementi di fissaggio hanno una lunghezza che arriva fino a tre metri e alcuni modelli possono anche essere tagliati a piacere senza incidere negativamente sul funzionamento del profilo.
Il loro spessore e la loro lunghezza fa sì che le barre filettate vengano considerate tra i dispositivi di fissaggio più resistenti e sicuri in assoluto e risultano addirittura insostituibili in determinati settori.
Materiali e rivestimenti
Le barre filettate convenzionali sono realizzate in acciaio con un contenuto di carbonio relativamente basso che le rende resistenti, ma allo stesso tempo malleabili e semplici da tagliare. Quelle ad alta resistenza, invece, vengono prodotte in acciaio al cromo vanadio o altre leghe in grado di resistere anche alle alte temperature.
Le barre destinate all’uso in strutture metalliche pesanti (ad esempio, nelle gru) sono fatte con acciaio al cromo, nichel, molibdeno e vanadio. Questi materiali possono essere temprati, nitrati e cementati e resistono a un riscaldamento di oltre 300 °C e l’esposizione agli agenti corrosivi (acqua, vapore, acidi).
Per prevenire la ruggine e la corrosione e dare alle barre filettate un aspetto “commerciabile”, vengono applicati speciali rivestimenti protettivi sulla superficie. Di solito si tratta di strati a base di metallo, zinco o pellicole sottili prodotte da una reazione chimica che offrono una finitura cromata o color rame, ad esempio.
La resistenza delle barre filettate
Questi elementi di fissaggio si dividono in 11 classi di resistenza che sono espresse da un simbolo: due cifre separate da un punto che stanno per due valori di resistenza della barra.
Le barre filettate 3.6, 4.6, 4.8. possono essere inserite nei mobili, quelle 5.6, 5.8, 6.6, 6.8 sono adatte per i lavori di edilizia, mentre le barre 8.8, 9.8, 10.9, 12.9 possono essere inserite in macchinari che prevedono sforzi e movimenti pesanti.
Campi di applicazione
Fondamentalmente, le barre filettate vengono scelte per essere installate in quei luoghi dove sarebbe scomodo usare i bulloni o addirittura impossibili per motivi strutturali. Spesso vengono usate per fissare elementi che subiscono carichi dinamici significativi, poiché in tali condizioni la barra filettata è molto più forte e resistente di un bullone con lo stesso diametro.
Alcuni esempi caratteristici dell’uso di tali elementi di fissaggio sono un riduttore, una macchina idraulica, una valvola. Le barre sono ampiamente impiegate anche nell’industria automobilistica, nell’assemblaggio di motori aeronautici e turbine a gas nel settore energetico e nelle centrali idroelettriche.
In questi casi, così come per i macchinari e le strutture in acciaio, l’installazione e il serraggio delle barre filettata vengono eseguiti in maniera automatizzata non dall’uomo, ma da macchinari, linee di trasporto e con l’aiuto di robot.
Infine, la resistenza e la bassa attitudine alle deformazioni di questi elementi di fissaggio li rende ideali per l’applicazione in dispositivi che lavorano sotto pressione e in zone caratterizzate da temperature molto elevate come gli scambiatori di calore, gli impianti di distillazione e condensazione nell’industria chimica e alimentare, nonché nel settore energetico.