Il World Wide Web, dai più conosciuto più semplicemente – anche se erroneamente – come Internet, compie oggi 30 anni. Tre decenni trascorsi tra innovazione e miliardi di nascite di nuovi siti Web e servizi ai quali oggi non riusciamo proprio a rinunciare.
Correva l’anno 1989, precisamente il 12 marzo, quando l’informatico britannico Tim Berners-Lee presentò al CERN di Ginevra il World Wide Web (inizialmente battezzato come MESH), un sistema che sarebbe dovuto servire a gestire le informazioni legate agli esperimenti scientifici effettuati da quasi 20.000 scienziati assoldati dall’organizzazione europea per la ricerca nucleare. Da lì a poco, precisamente nel 1990, Tim Berners-Lee e i suoi colleghi diedero vita alla prima pagina della storia del Web, ad oggi ancora visitabile (a questo indirizzo) e conservata come un vero e proprio cimelio.
Da allora, quante cose sono cambiate. Nuovi linguaggi di programmazione hanno fatto sì che le pagine Web diventassero sempre più ricche e belle da vedere. Nuovi servizi sono nati per rispondere alle esigenze degli utenti di tutto il mondo. Motori di ricerca che hanno di fatto reso inutili le “vecchie” enciclopedie cartacee. Per non parlare poi, di tutte quelle nuove realtà lavorative costruite proprio attorno al concetto di Internet: le web agency prime fra tutte.
Ma, proprio oggi che uno dei servizi di Internet compie 30 anni (il World Wide Web, per l’appunto, è un servizio, mentre Internet è l’infrastruttura tecnologica che consente di fruire dei relativi servizi), non possiamo di certo considerarci pienamente soddisfatti, specialmente se teniamo in considerazione l’enorme difficoltà nel portare la Grande Rete nelle case di tutti i cittadini del mondo.
Abbiamo la responsabilità di assicurarci che il web sia riconosciuto come un diritto umano e costruito per il bene pubblico. Il web è diventato una piazza, una biblioteca, uno studio medico, un negozio, una scuola, un ufficio, un cinema, una banca e molto altro. Ma il divario tra chi è online e chi è offline aumenta. Oggi la metà del mondo è online. È più che mai urgente assicurare che l’altra metà non sia lasciata indietro e che ognuno contribuisca a una rete che promuova uguaglianza, opportunità e creatività. È il nostro viaggio dall’adolescenza digitale a un futuro più maturo e inclusivo. Il Web è per tutti, abbiamo il potere di cambiarlo.
Queste le parole dello stesso Tim Berners-Lee, all’unanimità riconosciuto come il papà della Grande Rete Globale. Internet è nelle case di metà della popolazione mondiale. Per l’altra metà è solo un miraggio (assieme ad altri diritti umani forse ben più essenziali). E nella metà connessa, non è di certo tutto rose e fiori. Basti pensare ad esempio alla Calabria dove se da un lato la copertura delle connessioni ADSL sembra essere abbastanza capillare, lo stesso non lo si può dire per la più moderna e performante fibra ottica.
La situazione in Calabria
Il WWW compie 30 anni, ma stando ai dati ufficiali pubblicati dal MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico), in Calabria raggiunge in fibra ottica (30 Mega) il 67,5% delle unità immobiliari e fra queste solo il 14.20% può godere della più performante connessione a 100 Mbps.
Entro la fine del 2020, però, le cose sembrano essere destinate a cambiare, anche se, comparando i grafici, è facile rendersi conto come la Calabria sia ancora una volta indietro rispetto ad altre regioni italiane. A sinistra, infatti, il grafico mostra il passato, il presente e il futuro della copertura di Internet in fibra ottica in Calabria. A destra, invece, quella della Lombardia.
In definitiva, il servizio più noto di Internet compie 30 anni, ma alcuni non sembrano essere ancora invitati a spegnere le candeline.