Il randagismo e il canile, i cani reclusi nei box; una tristezza che potrebbe essere evitata con poche e semplici mosse: prima tra tutte la sterilizzazione.
COSENZA – L’associazione “Gli invisibili dei canili rifugio” di Cosenza, da due anni circa, collabora con alcune volontarie di Como per far adottare i cani cosentini, ospiti del canile, al nord, dove la situazione è decisamente diversa da quella delle realtà del sud, dove il randagismo è ancora un fenomeno non affrontato, in particolare dalle istituzioni.
In questi giorni sono state ospiti della città e delle volontarie dell’associazione cosentina, quattro ragazze di Como, Simona Pietrobon,
Erika Morselli, Federica Notamo e Marilena Tagliabue, che hanno creato, in virtù di questa bella amicizia, la pagina Facebook “Gruppo Como – Amici degli Invisibili”. Simona Pietrobon è intervenuta anche ai microfoni di Rlb Radioattiva, per parlare di questa bella amicizia che ha consentito di far adottare, nel nord Italia, oltre 60 cagnolini cosentini in circa due anni. E lei ha raccontato anche le ‘notevoli’ differenze tra la loro realtà e quella del Mezzogiorno
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“La nostra collaborazione-amicizia è iniziata un paio d’anni fa; in un primo momento era una conoscenza per parlare della realtà del randagismo del sud, che è molto diversa dal nord. Da noi i canili – spiega Simona – sono molto più piccoli e il problema del randagismo praticamente non esiste o è limitato ad alcune zone. Quando le ragazze dell’associazione ci hanno descritto la loro situazione siamo rimaste molto colpite, soprattutto dal lavoro che svolge il gruppo delle volontarie di Cosenza. Per noi sono dei veri e propri “eroi” che dedicano proprio la vita ai cani, e siamo rimaste senza parole quando abbiamo scoperto quello che fanno e con quanto amore e dedizione. E da allora non siamo state più capaci di girarci dall’altra parte”. Teresa, Maria Giulia, Letizia e tutte le volontarie e i volontari dell’associazione infatti, sono persone meravigliose, soprattutto per il lavoro che svolgono quotidianamente per aiutare i randagi e i pelosi che sono in canile.
“Abbiamo iniziato ad aiutarle dopo pochissimo. Loro in pratica ci illustrano i cani per così dire più “meritevoli” di essere adottati ovvero quelli che sono già pronti per andare in famiglia e noi, nel nostro territorio riusciamo, a farli adottare anche velocemente. Siamo riuscite a portare al nord almeno 62 cani cosentini in due anni”.
“Siamo andate a vedere il canile e non è stato semplice reggere questa emozione. Abbiamo visitato anche le pensioni e abbiamo anche fatto conoscenza con alcuni dei cani che sono ospiti di queste strutture; così ora andiamo a casa e proponiamo quelli che abbiamo visto. I cani che arrivano da noi, sono sereni grazie al lavoro di rieducazione e all’amore delle volontarie”.
“Da noi non ci sono cani randagi, sono solo di proprietà, perchè la sterilizzazione è all’ordine del giorno. Non ci viene neanche in mente di prendere un cane e non sterilizzarlo. Ovviamente ci sono anche qui gli allevamenti ma se vogliamo un cane meticcio veniamo a prenderlo al sud. Noi sterilizziamo, i cani sono microchippati e quando li prendiamo da qui, è tutto in regola. A Como ma in generale su, il sistema funziona e noi auguriamo questo a Cosenza. I canili sono una tristezza che potrebbe essere evitata”. Se solo le istituzioni facessero il loro lavoro…
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