E’ possibile un’alimentazione vegana per i ragazzi? Un libro ci spiega come e perchè farlo

Cibo biologico oppure no? Limitare i carboidrati? E se la frutta è piena di pesticidi? Il lievito madre sgonfia la pancia? Davvero il latte aumenta l’allergia? 

COSENZA – Le uova, così ricche di colesterolo, e vanno eliminate? E vero che il pomodoro promuove l’allergia? E che i carboidrati fanno ingrassare? Che il lievito gonfia la pancia? E che la carne bianca è meglio di quella rossa? E ancora. L’olio di palma è un cancerogeno? Il sale dei cibi in scatola uccide le arterie? È meglio il parmigiano o lo yogurt per il calcio nelle ossa? Qual è allora la scelta giusta per l’alimentazione dei nostri figli?
A queste e tante altre domande prova a rispondere la giornalista blogger Nicla Signorelli nel suo libro “Veg Junior”, presentato domenica 22 novembre alla libreria Mondadori di Cosenza.
Insieme alla giornalista a discutere di questo e altri argomenti riguardante l’alimentazione erano presenti anche la nutrizionista Valentina Mazzuca e Maria Grazia Vignarolo.
Nicla Signorelli è un vulcano d’idee e d’interessi, “una mamma giornalista con il pallino per l’alimentazione”, per definirla con le sue stesse parole.
Ha collaborato con grandi testate giornalistiche occupandosi dei temi più diversi, dalla cronaca allo spettacolo, allo sport e ha scritto anche un libro in cui parla di energie rinnovabili, un argomento che le sta molto a cuore.
È nel settore dell’infanzia però che Nicla Signorelli ha trovato la propria dimensione ideale. Mamma di quattro bambini, ha sempre cercato di districarsi tra i dubbi e le paure che accompagnano un genitore ogni giorno, dal modo migliore per educarlo e appassionarlo alla vita all’alimentazione giusta per lui.
È proprio sull’alimentazione che ha deciso di concentrare i suoi sforzi, perché insegnare al proprio figlio a mangiare bene fin da piccolo è il modo migliore per fargli avere una vita sana e piena di entusiasmo.
Con il suo blog ha deciso di mettersi a indagare su quale sia la realtà alimentare di oggi e di “scandagliare il mercato del cibo alla ricerca della verità in fatto di salute, benessere ed energia”.
Certamente viviamo un’epoca in cui i genitori appaiono sempre più confusi e disorientati in queste scelte. Parte della colpa certamente è da attribuire alle mode e alle tendenze di una società nella quale tutti, e i genitori in particolare, si pongono le domande in modo estemporaneo, e cercando le prime e uniche risposte in riviste, quotidiani, trasmissioni radiofoniche e televisive che insieme alla rete si attribuiscono una patente di “esperti” chiamati a rispondere a quesiti che necessiterebbero, al contrario, una risposta corretta e puntale.

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In questa situazione di fame d’informazione e di mancanza di risposte istituzionali, i genitori si trovano a sperimentare, senza adeguate verifiche, i consigli di amici o le indicazioni trovate sul web generando un pericoloso “fai da te” che oltre a stimolare errori e paure titolate di volta in volta sui grandi quotidiani nazionali, sposta il focus da ciò che dovrebbe essere il centro della vera discussione.
L’evidenza è di tali atteggiamenti è una realtà che vede i ragazzi sempre più obesi, sempre più allergici, sempre più asmatici, sempre più diabetici, sempre più intolleranti ad alcuni alimenti, sempre più cagionevoli. Viviamo tempi di allarmi (spesso anche volutamente esagerati) in cui il titolo o il lancio di agenzia o l’inchiesta del settimanale ingigantisce più del necessario realtà che molto più semplicemente richiedono valutazioni ponderate e scientificamente verificate.
Sul rapporto dell’OMS, relativo al consumo di carne rossa, ad esempio, siè persa, da parte degli esperti, forse un’importante occasione di dibattito. Il punto per l’Organizzazione Mondiale della Sanità non è il giudizio sulla natura del prodotto alimentare (la carne), ma il suo monito si concentra sui modi di conservazione del prodotto stesso (salatura, essiccatura, inscatolamento e così via), che molti danni può causare al nostro organismo. Ogni ondata mediatica ha sempre effetti deleteri: in questo caso, la psicosi indotta da informazione incompleta e generalizzante (“la carne uccide”)da un lato, il negazionismo assoluto dall’altro. Una maggiore informazione quindi può servire come tenta il libro della Signorelli.
Questo libro, come ha spiegato la stessa, è stato suddiviso in “difficoltà” e “domande”, quelle che di solito si pongono tutti quei genitori chiamati a scegliere la giusta e corretta alimentazione per i propri figli, al fine di favorire la salute di tutta la famiglia e cercare di spezzare la spirale dell’obesità, della malattia, delle allergie e delle intolleranze.
Il libro parla soprattutto di alimentazione, non necessariamente vegetariana, vegana, macrobiotica, proteica o qualunque altro aggettivo gli si voglia dare, ma solo e semplicemente di alimentazione.

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INTERVISTA ALL’AUTRICE

A Nicla Signorelli abbiamo rivolto qualche domanda alla fine della presentazione che ha visto nel pur piccolo spazio della libreria una partecipazione attenta e interessata.

Cosa ti spinge a partecipare a tutti questi incontri viaggiando senza sosta per tutta l’Italia?

Ogni volta che ho la possibilità di presentare il mio libro o di partecipare a dibattiti e convegni sono veramente felice di vedere come il tema del benessere e in generale della salute a 360° stia prendendo piede anche in Italia in molte forme e manifestazioni.
Sono convinta che più le persone prendono coscienza della necessità di impostare un nuovo stile di vita, una corretta alimentazione naturale e un’apertura propositiva alle diverse novità tecniche o scientifiche in tal senso, più sapremo far fronte a molte delle problematiche legate alla nostra salute fisica e mentale.
In Italia esistono diverse realtà di valore che lavorano in tal senso: conoscerle e riunirle sotto un unico tetto credo sia il modo migliore per sviluppare un progetto costruttivo e duraturo per tutti.

Che cosa è che ti ha fatto scattare questa passione e ti spinge a questo impegno?

Tutti noi dobbiamo mangiare e ogni giorno compiamo sulle nostre tavole scelte ben precise e concrete sulle quali però mai nessuno, a eccezione dei nostri cari, si è soffermato a spiegarci realmente l’importanza.
Nel mio caso ho sempre avuto un solo obiettivo: fare del mio meglio per i miei figli. Tuttavia, quattro anni fa, quest’obiettivo è diventato uno scopo primario: mio figlio Alessandro non stava bene e avevo bisogno di capire perché.
E iniziata così, insieme a mio marito Marco, una ricerca personale in tutta Italia e all’estero che ci ha condotto a capire, attraverso incontri, interviste, appuntamenti, approfondimenti, studi clinici e scoperte scientifiche, che l’alimentazione è l’unica vera scelta concreta che come genitori abbiamo a disposizione per supportare e sostenere la salute fisica dei nostri figli.
Io non sono uno scienziato. Non ho condotto esperimenti di laboratorio e non analizzo nei vetrini lo sviluppo di cellule tumorali o di mutazioni genetiche dei tessuti. Eppure in questi quattro anni d’incontri con chi questi studi e approfondimenti li fa, ho capito una cosa: non c’è strumento medico e preventivo al mondo che sia più valido di un frigorifero ricolmo di frutta e vegetali.

Qual è la domanda che più spesso ti è rivolta in queste occasioni d’incontro?

Forse la più banale in certo senso e cioè se sono vegana o vegetariana. La realtà è che preferisco non utilizzare queste due parole. L’accezione filosofica che giustamente accompagna il movimento vegano o vegetariano parte da lontano e approda, come conseguenza diretta di un credo profondo e ideologico, a determinate scelte alimentari che escludono, a mio avviso correttamente, alcuni o tutti i diversi prodotti di origine animale.
Diversamente il mio cammino all’interno di un’alimentazione fisiologicamente puntata alla salute a lungo termine ha inizio da presupposti differenti e ha ricercato nella scienza contemporanea un punto fermo da cui partire per costruire una corretta scelta dietetica quotidiana, qualunque essa fosse. Prove scientifiche e ricerche in merito mi hanno indicato come tale un’alimentazione incentrata esclusivamente o quasi su prodotti a base vegetale e integrale.

Ma a tuo parere possono bastare questesole indicazioni di massima per scegliere lo stile di vita più corretto?

Da quando mi occupo di questi argomenti, ho notato, nella maggior parte delle persone che seguono una dieta vegetariana o vegana, che la differenza di partenza è quella che oggi evidenzia alcuni errori di fondo compiuti involontariamente: i vegetariani incentrati troppo spesso su un consumo esagerato di latticini, uova, carboidrati raffinati e alimenti trasformati a livello industriale; i secondi, i vegani, benché ligi in una dieta totalmente priva di ogni genere di prodotti di origine animale, troppo spesso facili all’utilizzo di grassi aggiunti (oli vegetali), zuccheri e farine raffinate, oltre che a un consumo esagerato di sale e di prodotti di lavorazione industriale.
La scienza e l’esperienza personale mi hanno insegnato, infatti, che, vegetariani, vegani o onnivori, il carrello della spesa non è un semplice appuntamento settimanale all’interno di una routine tra le tante: è l’unica vera arma di cui disponiamo per allontanare concretamente ciò che come genitori più temiamo, un futuro fragile per i nostri figli.
Sul fronte alimentare, quello che più ci riguarda da vicino e intorno al quale compiamo scelte concrete almeno cinque volte al giorno per sette giorni alla settima, noi genitori siamo sempre più confusi e disorientati.Colpa di mode e tendenze di società che pongono quesiti importanti e che meritano una risposta altrettanto importante.
Tutte domande lecite. Tutte domande legittime. Tutte domande che, poste in modo estemporaneo, ottengono le prime e spesso uniche risposte da riviste, quotidiani, trasmissioni radiofoniche e televisive che insieme a Internet sono oggi “i primi esperti” deputati a rispondere a quesiti che necessiterebbero, al contrario, una risposta corretta e puntale.
Il primo luogo in cui ricercare e ottenere queste risposte non dovrebbe essere un computer bensì un ambulatorio medico pediatrico.

Invece a tuo parere quali sono gli errori che i genitori sono portati a compiere in questo campo?

La fame d’informazione e la mancanza di risposta istituzionale porta invece i genitori a sperimentare, senza adeguate verifiche, i consigli di amici o le indicazioni trovate sul web generando un pericoloso “fai da te” che oltre a stimolare errori e paure titolate di volta in volta sui grandi quotidiani nazionali, sposta il focus da ciò che dovrebbe essere il centro della vera discussione: quanto una corretta alimentazione su base vegetale è centrale nella salvaguardia della salute dei nostri figli?
Nelle classi dei nostri figli la fotografia di ciò che stiamo diventando è già nuda e cruda sotto il nostro naso: 3-4 bambini in evidente sovrappeso, almeno 1-2 allergici, un bambino affetto da asma o da debolezza alle vie respiratorie, 1-2 bambini con la dermatite atopica e sicuramente altrettanti con problemi genericamente legati a disturbi di “pancia”.
Gli ambulatori dentistici accolgono ragazzini sempre più piccoli e nei passeggini in città i bambini conoscono biscotti e brioche prima ancora di iniziare a camminare o parlare.
Qualcosa è cambiato e questo qualcosa è evidente. Ma che cosa dobbiamo fare?
Per questo ho voluto affrontare questi temi in questo libro che vuole essere, però, soprattutto un libro pratico, con rimandi di teoria e scienza, che riassume pasto per pasto (dalla colazione alla cena) tutto ciò che mi hanno spiegato i tanti esperti interpellati in questi anni e con i quali ho avuto la fortuna di mangiare allo stesso tavolo catturando da ognuno dettagli differenti che mi hanno permesso di sommarne le esperienze in un unico messaggio concreto e applicabile a chiunque.
C’è una scienza medica dietro a ogni dettaglio alimentare. Non dobbiamo fermarci alle mode o “al sentito dire”: dobbiamo imparare a chiedere di più!

E per finire parlaci dell’associazione che hai fondato con tuo marito Marco.

Be4eat, questo il nome della nostra associazione che oggi rappresenta la voce ufficiale del prof. Campbell, autore di “The China Study”, è impegnata in diverse attività che vanno dalla formazione dei medici e professionisti all’informazione e educazione indirizzata ai pazienti, ai genitori e a chiunque voglia capire e approfondire il tema della propria salute in rapporto alle ultime scoperte scientifiche in merito.
E’ seguito ogni giorno da sempre più persone che si collegano al sito dedicato e al blog di notizie connesso e ciò fa intendere che gli argomenti trattati sono di grandissima attualità e d’innovazione nel campo della salute.L’informazione e la formazione per l’utilizzo delle nozioni ricevute sono il focus fondamentale di quest’associazione che rimane, a oggi, una delle prime realtà ufficialmente supportate da T. Colin Campbell.
Da qui l’obiettivo principale di Be4eat che vede nell’organizzazione di giornate formative, incontri di studio e sessioni di approfondimento l’occasione fondamentale per quanti (professionisti o meno) vogliono investigare lo stato delle evidenze scientifiche sul tema, invitando personalità nazionali e internazionali al riguardo per avviare una discussione seria e costruttiva sulle reali possibilità di applicazione in Italia e in Europa.

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