Lo scorso fine settimana piazza Kennedy a Cosenza ha ospitato la «Giornata nazionale del Biologo Nutrizionista in piazza», manifestazione organizzata dall’Ente di Previdenza dei Biologi (Enpab) che si prefigge di diffondere la cultura di una sana ed equilibrata alimentazione e di un corretto stile di vita.
COSENZA – La manifestazione nazionale, giunta alla sua quarta edizione, ha messo in evidenza che in Italia esiste un problema di obesità diffusa (oramai una persona su tre è al di sopra del proprio peso ideale) e che al problema della cattiva alimentazione sono correlate disfunzioni metaboliche che possono minare la salute della popolazione, ma anche incidere sulla spesa sanitaria. Si rende necessaria, perciò, un’opera di prevenzione primaria diffusa che aiuti a correggere le cattive abitudini dello stile di vita, al fine di evitare l’insorgenza di patologie metaboliche.
Secondo i dati rilevati dall’Istat la quota di persone obese o in sovrappeso è aumentata negli ultimi dieci anni, dal 42,4% nel 2001 al 44,5% nel 2011 tra le persone con 18 anni e più. Sebbene la percentuale di persone in eccesso di peso o dichiaratamente obese tende a crescere con l’età, si segnala, negli ultimi dieci anni, un marcato eccesso di peso tra i più giovani. Difatti le patologie correlate all’obesità tra le quali l’ipertensione, il diabete e la steatosi epatica, hanno iniziato a interessare in maniera preoccupante anche i bambini in età scolare che sono abituati a consumare, spesso fuori di casa o a scuola, pasti costituiti da cibo spazzatura, porzioni che sarebbero sproporzionate anche per un adulto, alimenti eccessivamente conditi e bibite zuccherate.
Riguardo a una situazione di tale gravità diviene sempre più indispensabile un’azione di educazione alimentare che tracci le linee guida per una corretta alimentazione e un sano stile di vita indispensabile a prevenire in tutte le fasce d’età, dai più giovani ai più anziani, il problema del sovrappeso e le sue nefaste conseguenze. In questo quadro, alquanto drammatico in prospettiva, si inserisce il progetto della «Giornata Nazionale del Biologo Nutrizionista» che ha visto, in piazza Kennedy a Cosenza l’allestimento di stand all’interno dei quali sono stati organizzati momenti di consulenza nutrizionale da parte di biologi nutrizionisti, chiamati a prestare volontariamente e gratuitamente la loro opera professionale. Tutti i cittadini che hanno partecipato sono stati sottoposti a interviste sulle abitudini alimentari e sul proprio stile di vita, ricevendo in cambio, da parte dei professionisti, valutazioni antropometriche e dello stato nutrizionale e materiale informativo preparato specificatamente per l’evento.
Questa giornata, come ha tenuto a sottolineare la dott.ssa Monica Trecroci, responsabile della giornata cosentina, “ha avuto soprattutto l’obiettivo di educare a un corretto stile alimentare sensibilizzando il cittadino sulla necessità di un’alimentazione varia, sana e bilanciata e informandolo dei rischi di un’alimentazione non corretta. I questionari ottenuti con le nostre interviste ci stanno aiutano anche a indirizzare il nostro lavoro: se ad esempio molti degli intervistati ci dicono di non fare colazione la mattina o di non praticare un’alimentazione varia cerchiamo di agire in questa direzione, spiegando loro l’importanza della prima colazione, degli spuntini fuori pasto, dei prodotti integrali, della necessità di un consumo costante di legumi o del sale iodato. Al contempo cerchiamo di promuovere l’abitudine a una costante attività fisica a tutte le età e a rimuovere radicate abitudini non salutari. Tra sabato e domenica – ha proseguito la dott.ssa Trecroci – hanno ruotato nei nostri stand 55 colleghi, più dei 30 previsti (perché non abbiamo voluto escludere nessun collega che avesse fatto richiesta di partecipare) e i risultati delle due giornate di sabato e domenica lo stanno a dimostrare: siamo la piazza che ha registrato più presenze d’Italia, anche più di Roma e di Napoli e nonostante la pioggia caduta nella prima parte della domenica”.
I dati, raccolti in forma anonima ed elaborati da Enpab, con il patrocinio del Min
istero della Salute, saranno utilizzati come campione sugli stili di vita in Italia e sul comportamento alimentare degli italiani riguardo all’importanza dello iodio (prevenzione delle patologie tiroidee e dei disturbi cognitivi) e l’utilizzo dei prodotti privi di glutine. A questo proposito Enpab ha comunicato che i dati rilevati nelle città campione nelle tre precedenti edizioni hanno evidenziato, nei soggetti che hanno partecipato all’evento, molti errori nelle abitudini alimentari da valutare e correggere al fine di giungere a una sana alimentazione.
Tra i principali errori rilevati vi è il consumo di acqua insufficiente per fascia di età e stile di vita, lo scarso consumo di frutta (in alcuni casi quasi assente) e di verdura, l’eccesso di carne e derivati animali (soprattutto negli uomini) a fronte di uno scarso consumo di pesce, la disabitudine diffusa al consumo di legumi, lo scarso consumo di prodotti integrali e di farine alternative al grano (nel 50% degli intervistati), la diseducazione al movimento sin dall’infanzia, gli spuntini fuori pasto e, soprattutto, l’eccessivo consumo di zuccheri semplici.
Negli uomini, poi, è emersa una grave sottovalutazione dell’obesità mentre nelle donne è presente, al contrario, una sovrastima del loro peso, la cui conseguenza diretta potrebbe essere una sottovalutazione del sottopeso e un possibile insorgere di disturbi del comportamento alimentare (DCA). Molte persone, prosegue il documento dell’Ente, compiono degli errori alimentari non eclatanti e manifesti ma sottili e spesso taciuti. Diviene a tal proposito di fondamentale importanza il lavoro del nutrizionista che renda consapevole e cosciente la persona – attraverso un’attenta analisi delle abitudini alimentari e del suo stile di vita- degli errori alimentari e dei rischi potenziali a essi connessi.
Molto spesso, inoltre, non si valuta in maniera obiettiva la propria situazione di sovrappeso tralasciando aspetti fondamentali come l’apporto di sale, la corretta alternanza negli alimenti, un apporto adeguato di prodotti vegetali protettivi come frutta e verdura, l’indicazione della corretta preparazione degli alimenti per preservarne le proprietà nutrizionali, le linee guida alimentari dedicate a ogni fascia di età e specifica condizione (età evolutiva, gravidanza, allattamento, sport, menopausa, età senile…). La prevenzione e l’educazione alimentare sono al momento gli unici strumenti per favorire il benessere di una popolazione, in cui l’obesità e le sue critiche conseguenze continuano a destare preoccupazione e a rappresentare una spesa sanitaria considerevole.
