Estate 2015: il topless torna di prepotenza tra i must da mare. Consigli per l’uso

Il bon ton da spiaggia lo censura e lo condanna, la moda lo ignora, ma le belle del jet set televisivo e cinematografico hanno giocato d’anticipo mostrando ai paparazzi decolletè mozzafiato, effeto nude look.

Quando esplose, 51 anni fa, fu un vero scandalo, poi, fra alti e bassi, il seno al vento è diventato un vero tormentone estivo, un gesto ormai sdoganato e una moda, che, fra cicli e ricicli, non smette però mai di far parlare.

In controtendenza alle proposte di stilisti e case di moda quindi, che, per questa stagione, hanno proposto costumi retrò, meglio se interi, linee anni quaranta, sgambature a calzoncino e scollature “vedo non vedo”, sulla spiaggia, donne più o meno numerose, continuano ad abbronzarsi a seno scoperto.

Quali giustificazioni ci si dà per sbarazzarsi di un pezzo del costume? Quale posizione si sceglie per rendere il più disinvolto possibile un gesto di libertà?

Ogni donna dovrebbe rispettare un codice di comportamento suggerito dalla struttura del suo corpo, dalla sua età, dalla sua cultura e dalla tipologia della spiaggia, decifrare i segnali inviati dagli sguardi che si posano su di lei e rispondervi con gesti adeguati.

Il seno nudo del resto è stato per la donna una vera e propria conquista. Quando nel 1965 il peccaminoso “costume” del seno nudo sbarca in Europa, erano gli anni di Mary Quant e della minigonna, della rivoluzione sessuale e dell’emancipazione delle donne. Ogni Paese reagì come potè all’ennesima scandalosa scalata femminile verso la libertà. Fu la Francia il paese più tollerante e anche il più trasgressivo. A Saint Tropez il topless celebra il suo trionfo mondano, tra grandi feste, bagni notturni, amori estivi e nuovi modi di vivere la spiaggia e Brigitte Bardot diventa la sua testimonial più illustre. Seguita a ruota da Jane Fonda che si lascia immortalare in soli slip a bordo piscina. La strada per il topless “democratico”, alla portata di tutte, è definitivamente spianata, chiunque può costruirselo da sola, basta lasciare nel cassetto la parte sopra del costume. Insomma non solo vip, ragazze copertina, pin-up da calendario e starlette a caccia di pubblicità. Il topless diventa simbolo dell’affermazione di indipendenza e libertà. A seno nudo le donne di tutto il mondo combattono la loro battaglia per la parità. Il resto è storia recente, tra mode e tendenze, che vanno e vengono, seni rifatti e siliconati, nomi blasonati e paparazzate.

Ma anche multe, arresti, divieti e censure. La battaglia per la conquista della libertà di denudare il seno continua infatti anche oggi. Se in Europa il topless è comunque entrato nella normalità, negli Stati Uniti la situazione è ancora difficoltosa. Oltreoceano, infatti, il seno nudo è tuttora un tabù. Basti pensare che è persino attivo un movimento per i diritti civili denominato “TERA”, acronimo di “Topfree Equal Rights Association” . Si rivendica il diritto di andare in giro a torso nudo esattamente comè è concesso agli uomini. La loro icona di riferimento è la Marianne dipinta (rigorosamente a seno nudo) da Delacroix nel quadro La libertà che guida il popolo, del 1830, la loro eroina moderna una giovane artista di New York che ha ottenuto dal Comune della sua città un risarcimento di 29 mila dollari perché la polizia le aveva negato il sacrosanto diritto di camminare per strada nuda dalla vita in su.

In Italia nessun divieto ufficiale colpisce le fan del topless e la legge non lo considera più un’offesa alla pubblica decenza. Certo non si può girare a seno nudo per le strade, ma in spiaggia, solo il sindaco può proibirlo attraverso un’ordinanza.
Anche Francia, Spagna, Grecia e Croazia sono abbastanza permissive. In questi Paesi ci sono anche zone riservate ai nudisti integrali, quelli che oltre al reggiseno non vogliono indossare nemmeno gli slip.
Diversa la situazione al di là dell’Oceano. Se gli States sono piuttosto “bigotti” in materia, con la Florida che ha reso il topless illegale quasi ovunque sulle sue spiagge tranne che sulla South Beach di Miami, dove si chiude un occhio davanti ai seni nudi (ma si tiene ben aperto l’altro per gustarsi lo spettacolo!), e sulla Haulover Beach che è uno dei paradisi dei nudisti made in Usa. E la California dove in alcune spiagge non è nemmeno permesso di fumare. Non va meglio in mezzo all’Oceano Pacifico nell’arcipelago di Tonga, dove di topless non si può nemmeno parlare.
Attenzione anche al Messico e al Brasile. Nella terra che fu patria dell’antico popolo Maya il seno nudo è vietatissimo, nel Paese della samba e dei sederi perfetti, non c’è un vero e proprio divieto ma il topless non sempre è gradito. Non lo è neppure sulle spiagge pubbliche della Giamaica, dove però, ci si può denudare il seno sull’arenile privato degli hotel.
Ci sono poi Paesi come Cuba o Santo Diomingo, dove non c’è alcuna legge che vieti il topless, ma quasi nessuno si toglie il reggiseno in spiaggia. Non c’è alcuna ragione per farlo! Tuttavia nessuno si scandalizza se stranieri e cultori del nudo si espongono al sole come mamma li ha fatti. Inutile ribadire come il divieto sia più che assoluto invece su tutte le spiagge dei paesi di religione musulmana, dove spesso alle donne non è concesso neppure di fare il bagno in bikini. Bikini assolutamente vietato alle Maldive, anche sulle spiagge dei resort internazionali, dove si rischia una multa salatissima.
E per tutti coloro che vogliono trovare un escamotage per restare a seno nudo pur senza mostrarlo integralmente vengono in aiuto i copri capezzoli ultima frontiera del bikini e anticamera del topless, una sorta di areola da applicare sui capezzoli al posto del reggiseno e da accompagnare con un tanga o un micro-slip.
Ma attenzione alle scottature! Un’esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti favorisce l’invecchiamento e la perdita d’elasticità della pelle, e quella del seno è la più delicata del corpo. Quindi no ad esposizioni azzardate senza un’adeguata protezione specifica per pelli super delicate. Sì invece ai bagni freddi e alle docce che aiutano a tonificare i tessuti del seno rinvigorendoli e stimolando la circolazione.

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