Dodici brani, sette dei quali originali, contenuti nel lavoro discografico prodotto dall’etichetta discografica leccese 11/8 Records.
La band è un collettivo di soli strumenti a fiato e percussioni che vanta già numerose partecipazioni ad importanti Festival e Rassegne di carattere nazionale fra le quali “Mercantia” Certaldo (Fi), “Castellarte” – Mercogliano (Av), “Chietinstrada”. “Festival Internazionale di Street Band” – Monopoli (Ba), “Il Borgo Incantato” – Gerace (Rc), “Bande a Sud” – Trepuzzi (Le), “Roccella Jazz Festival”, “Festiva delle Invasionil” – Cosenza, “Improvviseazioni” – Università della Calabria, “Peperoncino Jazz Festival”, “Notte del Ricercatore”- Università della Calabria , “Bladna Festival” – Forum d’Assago – Milano, “#io leggo perché” – Università della Calabria, “Fasti Verolani” – Veroli (Fr), “ApritiBorgo” – Campiglia Marittima (Li), “Kebanda Festival” – Formia (Lt), “Mellianum European Summer Street festival“ – Miglianico (Pe), “Paola in Jazz” – Paola (Cs), “Irpinia mon Amour”, “Festival delle Serre” – Cerisano (Cs), “Festival Dea Ebe” – Roma. Inoltre, nel 2011, la band ha ricevuto l’encomio quale progetto più interessante ed originale del territorio calabrese al premio “Mia Martini”.
Takabum nasce nel 2009 dall’incontro delle diverse esperienze musicali di Giuseppe Oliveto (trombone, composizioni ed arrangiamenti) e Marco Mazzuca (sax Baritono), si concretizza poi nelle note di Gianfranco De Franco (sax contralto), Alberto La Neve (sax tenore), Alessandro La Neve (sax baritono), Francesco Caligiuri (sax baritono), Nando Farina (sax soprano), Daniel Enrique Ibarra (tromba), Emanuele Calvosa (tromba), Mario Gallo (Sousaphone) e nei ritmi travolgenti di Francesco Montebello (Cassa) e Gianfranco Esposito (Rullante e percussioni). Alla realizzazione del disco hanno inoltre partecipato Mirko Onofrio, Luigi Paese, Simone Ritacca, Emilio Leonetti, Dalius Buitvidas e Giuseppe Pastore.
Il viaggio sonoro è una cavalcata verso il giardino della mente, dove tutt’attorno danzano enormi girasoli a ritmo di un funky fortemente contaminato da sonorità mediterranee e delle bande di tradizione, toccando sponde balcaniche per poi sconfinare nettamente in una teatralmente ben accurata esplosione di swing, ska e world music.