Piazza Pandosia gremita ieri sera in occasione del concerto di Luca Barbarossa e della Social Band, nell’ambito della rassegna “Chi è di Scena”.
CASTROLIBERO (CS) – Una voce inconfondibile, il suo viso dolce e uno stile sportivo: felpa grigia, jeans, scarpe da ginnastica. Ieri sera Luca Barbarossa è salito sul palcoscenico allestito in Piazza Pandosia, nel bellissimo centro storico di Castrolibero, ed ha riscaldato i cuori di oltre 2.000 spettatori che hanno raggiunto il borgo da tutta la Calabria.
Il cantautore romano è tra i più apprezzati da pubblico e critica nel panorama nazionale, ed è certamente uno dei nomi più grandi della storia della musica italiana: “Lo abbiamo voluto nella nostra programmazione perché è un artista di grandissimo talento ed elevato spessore” ha dichiarato prima dell’inizio del concerto, il sindaco Giovanni Greco ricordando anche la commemorazione del terremoto del 1905 che distrusse gran parte della città di Castrolibero.
Barbarossa supportato dalla sua “Social Band”, formata da un gruppo di straordinari musicisti che seguono l’artista ormai da anni, comprende anche Stefano Cenci autore di “Brivido Felino” interpretata da Mina e Celentano, ha regalato emozioni uniche dalla prima all’ultima canzone in scaletta, che ha ripercorso la brillante carriera artistica del ragazzo nato in “Via Margutta” 55 anni fa.
“Ringrazio tutti per la meravigliosa accoglienza, il sindaco, gli organizzatori. La vostra è una terra meravigliosa e io torno sempre con immenso piacere. E poi – ha continuato ironicamente Barbarossa – avete delle pietanze uniche, dai sapori inimitabili, mi toccheranno già domani tre ore di tennis per smaltire tutto quello che ho mangiato stasera!”.
Poi un inizio coinvolgente con “Musica e parole” che ha scaldato immediatamente l’atmosfera, magica, di fine estate con un pubblico in totale empatia con l’artista. Un viaggio musicale e sensoriale grazie a brani quali: “Come dentro un film”, “Al di là del muro”, “Via Margutta”, “Aspettavamo il 2000” e “L’amore rubato”.
Un susseguirsi di note, raffinate, romantiche e armonie ricche di ricordi con uno stile inconfondibile. È stata, però, la canzone “Portami a ballare” (che lo ha consacrato nel 1992 vincitore indiscusso del Festival di Sanremo) a concludere il concerto con un lunghissimo applauso.