Stasera a Berlino Volkswagen svelerà la nuova Golf, la settima della sua stirpe. é più moderna, abitabile e parca nei cosnumi e sfrutta un rivoluzionario pianale.
Sotto la carrozzeria le cui forme saranno rese note solo stasera si cela infatti un’innovazione di grande portata: La piattaforma modulare Mqb (Modularer Querbaukasten) che permette, con minime varianti, di realizzare tutti i modelli dei segmenti B, C e D a trazione anteriore della galassia Wolfsburg, abbattendo i costi di produzione grazie alla standardizzazione e assicurando anche l’indispensabile mano libera ai designer per non fare vetture fotocopia. Questo pianale-lego ha debuttato da poco sulla nuova Audi A3 e ora è la volta della Golf VII.
Due vetture e una tecnologia, che sancisce l’inizio di una nuova era.
Il segreto passa sotto il segno di tre consonanti, MQB, che siglano il nuovo pianale del Gruppo Volkswagen. Protagonista del segmento C e non solo, la piattaforma MQB sarà esclusiva delle vetture con motore trasversale e darà il via ad una forte standardizzazione di tutto il processo produttivo, garantendo un drastico abbattimento dei costi industriali. Per questo motivo sono stati rielaborati tutti i motori a combustione. Ad esempio il lato aspirazione si trova posizionato anteriormente. Una soluzione che ha consentito di sviluppare un unico modello di flangia. Ma nell’era dell’ecologia a tutti i costi, un ruolo di assoluto rilievo sarà destinato pure alle unità ad alimentazione alternativa, includendo anche l’immancabile trazione elettrica. Il motore 1.4 da 122 CV denominato EcoFuel ha subito una serie di modifiche che hanno riguardato ad esempio le valvole e le loro sedi, senza dimenticare il rivestimento PVD (Physical Vapour Deposition) per la prima fascia elastica dei pistoni. Questo propulsore, oltre al metano, è adatto anche all’impiego di bioetanolo (E85) ed etanolo puro (E100). Passando invece alle unità a gasolio, il nuovo pianale MQB si fa portatore di un cambiamento anche quando è il cetano ad essere protagonista, definendo nuovi standard di modularità.
Nonostante la trasversalità della piattaforma, alcune caratteristiche fondamentali saranno comuni a tutti i modelli che la impiegheranno. Un “family feeling” tecnologico che toccherà vetture di diverse categorie, B e D per intenderci. Con il pianale modulare trasversale verranno utilizzati per la prima volta su modelli come la Golf, sistemi di assistenza alla guida che finora erano stati riservati all’alto di gamma. Una rivoluzione che si manifesta pure attraverso la ridefinizione di elementi come lo sterzo e il differenziale elettronico.
In tema di tecnica legata al design e non solo, la nuova piattaforma del gruppo prevede la traslazione in avanti di 40 mm delle ruote anteriori. Tra le sue peculiarità, la leggerezza riveste un ruolo dominante, dato che il nuovo pianale impiega acciai ad alta ed altissima resistenza, che garantiscono un risparmio di circa 18 kg rispetto al passato. Ecco che la nuova Golf VII sarà più lunga di 56 mm e più larga di 13 mm. L’interasse infine segna un +59 mm rispetto al modello attuale. Ma nonostante sia diventata più grande, alla prova della bilancia il dato più rilevante è un -100 kg rispetto al passato.