Lo spettacolo teatrale è prodotto dalla Compagnia della Pigna, per la regia di Francesca Manna, e sarà in scena il 3 e il 4 marzo, alle 21,30, al Teatro dell’Acquario, a Cosenza.
COSENZA – In Soffia il cielo si racconta la vita di Andrea, le sue paure, i suoi abbandoni, una vita tutto sommato ordinaria nella quale non è però difficile specchiarsi e ritrovare la difficoltà di scegliere, il brivido e la paura di decidere e amare. Il testo è inedito ed è stato scritto da Raffaele Galiero, in seguito a uno studio sulla musica e la biografia di Domenico Modugno, realizzato dalla compagnia nel mese di luglio 2015. Galiero è stato capace di sintetizzare e mettere su carta un intenso percorso di laboratorio, utilizzando una parola emozionante e vera. Vera non solo perché i nomi dei personaggi sono i nomi delle persone che hanno acceso le idee nel corso del laboratorio, ma soprattutto perché intessuta di sentimenti. Scrive Francesca Manna nelle note di regia: “Ho formato un gruppo di attori, cercando nel training di tirare fuori la loro capacità di comunicare un’emozione. Ho scelto di bagnare la scena con la notte perché è durante la notte che si ha più paura e ci si sente più fragili. Ho scelto di dare spazio alla magia perché solo tornando un po’ bambini si ritrova la voglia di scoprirsi diversi, di lasciarsi sorprendere ancora.
Ogni passo, sguardo, sorriso, carezza ha dentro di sé un mondo e molti perché nulla è lasciato al caso”. Per portare in scena lo spettacolo sono stati scelti attori che potessero raccontare la semplicità di un sentimento senza manierismi, scommettendo sulla verità. Sul palco dell’Acquario saliranno dunque Salvo Caira, Emiliano Lo Feudo, Claudia Marigliano, Andrea Marozzo, Giusy Monterosso, Raffaella Reda, Marco Tiesi, Silia Valente. Nella costruzione dello spettacolo è stata data molta attenzione alla musica che guida lo spettatore offrendo conforto e sicurezza per guidarlo verso un finale dalla porta aperta che dà spazio solo a chi davvero è sovrano della messa in scena: il pubblico. Una conclusione che appartiene esclusivamente a chi la vede affinché ciascuno possa trovare il suo spunto di ricerca e dunque di rinascita. «Noi ci limiteremo a soffiare, più forte che possiamo, le emozioni che abbiamo voluto raccontarvi sperando che possano arrivare al cuore di chi le aspetta» – conclude la regista.