La legge, approvata nel 2018 e già in vigore in Scozia e Irlanda del Nord, è entrata anche nel codice penale di Inghilterra e Galles
COSENZA – Gran Bretagna contro l’upskirt, spiare sotto le gonne diventa un reato nazionale. La famigerata pratica voyeuristica consiste nello scattare foto o video sotto le gonne o i vestiti di donne inconsapevoli. E’ infatti entrata in vigore anche in Inghilterra e Galles la legge approvata nel 2018 dalla Camera dei Comuni per sanzionare i guardoni con uno specifico reato penale, al pari di qualunque abuso sessuale e di quanto già previsto in Scozia e Irlanda del Nord.
Il giro di vite contro guardoni e molestatori nel Regno Unito è frutto di una battaglia promossa da varie vittime. A lanciare per prima la campagna “anti-sbirciatori” era stata la 26enne Gina Martin, dopo essere stata presa di mira tempo fa durante un festival musicale londinese a Hyde Park.
La vicenda di Gina Martin era iniziata quando lei, si era accorta di una foto sotto la gonna scattatale da un uomo che l’aveva approcciata durante un festival musicale. La donna aveva afferrato il telefono del guardone e mostrato l’immagine agli agenti di polizia presenti, ma questi non avevano potuto aiutarla: non esisteva alcuna legge che vietasse quel tipo specifico di molestia. Da quel momento la campagna di Martin, caratterizzata dall’hashtag #StopSkirtingTheIssue, ha collezionato 100 mila firme e un’apparizione in un documentario di BBC3. “Ci sono molte persone che fanno affidamento su questa legge, significa avere un diritto sul proprio corpo ed essere in grado di ottenere giustizia quando viene trattato come una pubblica proprietà”, ha dichiarato Gina.
L’upskirting è considerato un’offesa sessuale. In Giappone il fenomeno è talmente diffuso che i telefoni emettono un suono quando scattano delle foto e l’utente non può disabilitarlo. E in Italia? Per difenderci ci toccherà indossare i pantaloni?