Il calabrese Nicola Cosentino con il romanzo con “Vite e morte delle aragoste” (Voland) ha vinto nella sezione giovani del Premio Brancati.
COSENZA – La fase finale si è svolta a Villa Mirador a Zafferana Etnea (Catania) Cosentino ha trionfato alla 49esima edizione del Premio insieme a Michele Mari con “Leggenda Privata” (pubblicato da Einaudi) per la sezione Narrativa, Franco Arminio con “Cedi la strada agli alberi” (Chiarelettere) per la Poesia. La Giuria era composta da esponenti della cultura letteraria italiana, vincitori delle edizioni precedenti e gruppi di lettura scelti di anno in anno sull’intero territorio nazionale. “Leggenda Privata” è “un’autobiografia horror” in cui l’autore sfida se stesso confrontandosi con il demone più forte di tutti: la letteratura; “Cedi la strada agli alberi” è una raccolta di poesie d’amore e di terra, permeate da una profonda passione, vissuta in prima persona in Irpinia e “Vite e morte delle aragoste” è un romanzo ironico e raffinato che ci consegna l’istantanea di una generazione dagli affetti e dagli interessi precari.
“È stata una competizione entusiasmante, decisa all’ultimo voto in tutte e tre le categorie”, ha dichiarato il direttore artistico del Premio, Raffaele Mangano. Gli altri finalisti erano: Giorgio Falco con “Ipotesi di una sconfitta” e Wanda Marasco con “La compagnia delle anime finte” per la Narrativa; Nino de Vita con “Sulità” e Guido Mazzoni con “La pura superficie” per la Poesia; Anna Giurickovic Dato con “La figlia femmina” e Claudio Volpe con “La traiettoria dell’amore” per i Giovani. Nicola Cosentino, classe 1991, scrittore e studioso di Cosenza, laureato in scienze politiche e relazioni internazionali, cura un progetto di ricerca sulle distopie contemporanee, nella Londra degli studi culturali, presso l’Università di Westminster.